Il tempo che verrà

Tempo Tempo

Il tempo che verrà. La notizia della decisione di Massimo Secondo di lasciare la presidenza della Pro al 30 giugno 2018 ha parzialmente scosso il drappello di Innamorati, in passato già abituato a ricevere indicazioni di questo tipo. Ma, stavolta, si tratta di un preciso ultimatum, al termine di un percorso durato otto anni e nel quale la Pro ha raggiunto una categoria, la serie B, mancante da molti, moltissimi anni. Ho letto, qua e là, che si interpreta il 30 giugno come una scadenza del prossimo anno, 2019. Invece, oltre l’iscrizione alla serie C da definire entro il 30 giugno 2018, al momento non vi sono certezze, al netto di un calciomercato estivo che si concluderà due mesi dopo il 30 giugno. Si presume quindi, nel frattempo, la conferma di Vito Grieco come allenatore, ed una Rosa che sarà composta da giovani e privata di quei calciatori, tutti quei calciatori sotto contratto con la Pro, che hanno mercato. Nessuna svendita, di certo però lo sforzo di accontentare coloro che troveranno ancora collocazione in serie B o miglior posto – remunerato meglio o con un contratto a più lungo termine – in serie C. Nessuna rescissione, nessun ulteriore bagno di sangue. Molto bene. Sulla decisione del Presidente Secondo le opinioni degli Innamorati si dividono, come si sono sempre divise e come si sono separate, per alcuni ormai da tempo, i destini dei tifosi che al calcio osservato in presa diretta preferiscono quello visto attraverso lo schermo. Chi mi ha seguito nel corso della trasmissione via webtv del 22 maggio mi ha notato fiducioso ed ottimista. Non potrei non esserlo, stanti le dichiarazioni del presidente Secondo di ieri in conferenza stampa, volte a tranquillizare potenziali acquirenti sulla correttezza – e vorrei aggiungere esiguità – del costo di acquisizione della Società, dopo attento studio degli asset e del Bilancio. Naturalmente restano in molti, tra gli osservatori neutrali ed i tifosi, cauti per non dire pessimisti sulle possibilità che esistano soggetti entusiasti di lanciarsi in un impresa “a perdere”, in senso economico, in una categoria senza adeguato reddito di cittadinanza e sussistenza, con scarsi o nulli ritorni economici. Non voglio contraddire questi laici miscredenti che ritengono sia impossibile trovare qualcuno disposto a perder soldi in cambio di uno scarso amore ricambiato in città, e neppure voglio andar contro coloro che incautamente, infatti non sono tra quelli, ritengono che a fare il presidente di una Società come la Pro ci si guadagni. I presidenti delle Società di calcio che hanno un ritorno economico sono forse coloro che investono sul territorio in attività finanziarie diverse da quelle del calcio oppure perché sono molto abili nel gestire tutti gli aspetti correlati alle questioni tecnico- finanziarie ( acquisto/ cessioni di calciatori ) o ancora perché attraverso il ritorno economico dei diritti televisivi e d’immagine compensano bene le uscite, le spese. Di certo ci vogliono, nel caso attuale della Pro, passione, competenza ed un pizzico di lucida follia legata ad una sorta di riconoscenza se il gruppo subentrante ha qualche addentellato con il territorio, oppure la voglia di cambiar piazza calcistica dopo un’esperienza, un ciclo che si conclude. Di certo non se ne poteva parlare nella conferenza stampa d’addio, nè di cifre, nè di eventuali soggetti interessati, fermo restando che rilevare una Società in C dovrebbe costare meno che acquisirla in serie B. Per questo il costo, che siamo tutti certi sarà equo, sarà anche più abbordabile. Le eventuali trattative riservate verranno, nel tempo, alla luce entro il 30 giugno e non sono così convinto dell’idea che chi è intenzionato a rilevare debba suonare le trombette in giro per annunziare in corso l’evento che sarà. Sono fiducioso perché se è, come espresso, ferma l’intenzione di vendere un compratore a patti equi si troverà.  Vedrete, un compratore, un gruppo di compratori entro il 30 giugno si troverà, senza eccessivo profitto o esborso per le parti . Sempre che esista davvero la volontà di vendere a prezzo equo, cioè quasi gratis e comprare con denaro vero. Troverei oltremodo inverosimile che non si verificasse la presenza, da qui al 30 giugno ( 2018 ) , di uno o più gruppi di acquirenti seriamente interessati ad avviare una trattativa utile al passaggio di proprietà, stanti le reali, sincere e precise volontà di vendere, di comprare. Nell’improbabile caso contrario vorrà dire che continueremo comunque a vivere, nessuno è indispensabile e siamo stati abituati nel tempo a teatri calcistici  di minor prestigio e uguale o superiore pugna.

Due video sottostanti, il tempo che verrà.

Paolo d’Abramo