Che cosa ci dice

Sabato pomeriggio arriverà il Pisa di Gattuso

Mattia Sprocati, foto Umile

Che cosa ci dice il pari di ieri sera a Salerno, un buon anzi un ottimo punto ottenuto contro la Salernitana? Il passo in avanti in classifica non cambia di molto la prospettiva del panorama che guardiamo, abbastanza in basso e dal basso verso l’alto, un gruzzolo di 17 punti conquistati con fatica ed abnegazione battagliando sempre fin che le forze hanno retto e, qualche volta, procedendo oltre le forze tecniche e fisiche possedute dalla Pro di questo scorcio d’andata in B, una squadra privata della maestria di Armando Vajushi, modificata in corsa per raggiungere un equilibrio migliore e, quantomeno, subire meno reti al passivo. Umile opinione dell’Umile Cronista è che questa Pro, non così profondamente diversa da molte altre squadre presenti in campionato, può far bene solo con 11 guerrieri in campo, 11 più i subentranti, e la tecnica che alcune compagini mostrano – non sempre accompagnata dal bel gioco che i nomoni delle altre di B mettono in distinta, non è sufficiente per vincere. La gamba e il fiato preferiti a tecnica da fini dicitori, carisma in campo ed all’esperienza. Guerrieri. Lottare, lottare, lottare sempre fino all’ultimo respiro dell’ultimo minuto di recupero. Credo sommessamente che Moreno Longo ritenga questa strada l’unica percorribile e lasci in panca, per ragioni , appunto, di fiato o predisposizione tattica allo sviluppo del gioco, quei giocatori che potrebbero garantirgli qualche decimale – anzi millesimale – di valore e capacità nel dare del Tu e non del Voi a palla ed avversari, a discapito della disposizione al sacrificio perenne e se non perenne almeno fino al 95-novantaseiesimo.  Iersera, dopo un buon avvio, al goal subito la Pro si è vagamente afflosciata ed anche nella ripresa, la Salernitana dai rilevanti nomi in campo non ha chiuso la partita, per le prodezze volanti di Provedel, tra parate vistose e meno eclatanti ma ugualmente utili. Non c’è alcun dubbio, a scanso di equivoci e con la benevolenza di chi la pensa diversamente, che questa Pro non è evidentemente più forte di quella dell’anno scorso o- anche se lo fosse – sono portato a ritenere che ML consideri la tecnica ed il furore agonistico di alcuni esclusi non cosi decisivo per portar fieno in cascina ed acqua dal pozzo a casa. Servono combattenti senza paura e di buona gamba, poi, laddove questi non ci siano nei reparti  e nei ruoli richiesti, occorre aggiustarsi con le buone e le cattive, più o meno come fanno i nostri avversari. Qual è il significato ovvero la traduzione della rete del pareggio di Talento Sprocati, accompagnata dai minuti giocati quest’anno da Sprocati, che arrivò un po’ di tempo fa – in panca c’era ancora Cristiano Scazzola – per il mancato arrivo di Fedato, ed  escluso per molto tempo in questa Stagione, inserito quando pochi Innamorati avrebbero ancora creduto al raggiungimento d’un risultato positivo? Basta farsi trovare pronti e sfruttare l’occasione concessa. I detrattori – del mister, dell’ottimismo ed in ultima analisi di Sprocati – potrebbero con eufemismo parlare d’un gran colpo di fortuna, anzi Fortuna. Gli ottimisti, invece, parlano di fine strategia, evidenza di studio tattico della gara, confronto dialettico e giusta misura dei due mister affiatatissimi in panca, cioè Longo e Migliaccio, in continuo dialogo anche quando stanno in silenzio e non si parlano o non si guardano, una guida tecnica in simbiosi che fornisce del bigoncio i frutti migliori. E guizzo vincente di Sprocati, come era stato quello di Donnarumma, prima. Gli ottimisti. E la Verità? La Verità viene disvelata un poco alla volta, partita dopo partita, pensando già alla prossima che si disputerà al Robbiano Piola sabato pomeriggio contro il Pisa di Rino Gattuso, gara insidiosa in cui, come dicevo iernotte al mio amico Fabrizio, noi saremo la Salernitana ed il Pisa, con le debite proporzioni, sarà la Pro, anche se ad ora ci sta davanti ma per certo sabato lotterà con il sangue agli occhi ed il coltello tra i denti. Saremo la Salernitana con il passionale pubblico dell’Arechi? No. Dovremo essere la Pro e lottare con le armi di questo spaccato di Stagione, agonismo, decisione, attenzione e concentrazione in difesa, centrocampo di combattenti e di gamba, attacco almeno inizialmente – si può ragionevolmente supporre – non disposto a 4-2-4 ma con i due punteros , o uno e mezzo, fisici mobili e concreti, j’espère, spero. Da qui alla fine del girone d’andata 5 partite e 15 punti disponibili. Inutile far conti dei punti, se ne devono fare il più possibile su tutti i campi, eppoi alla fine tireremo le somme e vedremo dove stiamo, da Leoni senza paura, l’unico modo in cui la Pro può giocare, senza paura ma con i sacchetti di sabbia a rinforzare le trincee e la contraerea a colpire duro. Una Signora intelligente, di carattere anche se non troppo bella, non già, per esempio, la bellissima intelligente e di carattere Blanche Duval ma, chessò, la bellissima intelligente e di carattere Wilma Flintstone.

Paolo d’Abramo