Natale

Venerdì sera il Frosinone al Robbiano Piola

Natale dopo Brescia vs Pro Vercelli. La sconfitta per 2 a 1  del Leone contro la Leonessa d’Italia, il Brescia, ci fornisce lo spunto per alcune considerazioni di varia natura, compresa quella intorno a  qualche arbitro e al Natale, che sono due concetti – il concetto di arbitro e quello del Natale – che stridono talora tra loro, per ragione di sentimenti, di bontà, di regali e di spiritualità, compresa quella dei tifosi. La Pro ha fatto, più o meno, quel che era nelle sue possibilità al Rigamonti, lo stadio di Brescia. Ha subito un goal perché uno dei suoi due centrali difensivi non è andato ad aiutare il giovane Eguelfi obbligato a contenere sul colpo di testa l’Airone Caracciolo, più o meno come se l’Umile – e chi lo conosce lo sa – dovesse fare a botte con l’omino – sarebbe meglio dire l’omone – che compare sulle confezioni del Mastro Lindo con i suoi muscoli, e là dove non arriva la forza dovrebbe giungere l’astuzia ma si fa quel che si può. Tutto sommato a me Eguelfi non è dispiaciuto, messo alla prova per capire se può ogni tanto far rifiatare Mammarella ieri squalificato. Esame piuttosto superato, il ricambio del terzino sinistro non è la priorità, quelle sono ben altre. Il Brescia nonostante la gioventù ha anche esperienza e mestiere, noi meno. Centrali difensivi nostri così così, esterni bassi, gli antichi terzini comunque han fatto il loro ed anche Berra benino nel suo, Berra dal quale di certo non possiamo pretendere più di quanto abbia messo in mostra in termini di crescita per questo frangente temporale di campionato eppur anche con il sereno, ma con i soldi degli altri – e tanti –  sono bravi tutti far mercato e qui già se ne dovranno sborsare per il mercato di gennaio. Prima di questo, cioè il mercato, il calciomercato,  c’è il Frosinone primo in classifica  venerdì sera al Robbiano Piola ed urge fare almeno un punto. Centrocampo da rinforzare e lo sarà. Tramontata la stella ipotetica di Federico Moretti, offuscata dal bagliore di Giuseppe Vives, non più giovanissimo, reduce da qualche trascurabile malanno fisico, determinato a chiudere la carriera al Toro dove sta giocando, non molto per la verità, a Torino dove vive, con una valigetta di perplessità entrerebbe nella vita della Pro, vedremo se verrà convinto. Neppur Vittorio Parigini, altro nome caldo fino a qualche giorno fa, arriverà sulla riva sinistra del Sesia e neppure su quella destra. Per il centrocampo resterebbe aperto eventualmente ancora una casellina oltre la quella del possibile arrivo di Vives, davanti m’illuminano gli amici, i confidenti e i sogni che Giulio Ebagua potrebbe andare ben al di là del Sesia e del Ticino procedendo verso Est e attraversando i confini, dovrebbe essere degnamente rimpiazzato così come Dominique Malonga, se se vanno due che sommando gli ingaggi  e i contributi  quasi prendi Caputo Ardemagni Avenatti o qualche sconosciuto che arriva da terra straniera ma molto forte. Tre innesti ben fatti e ben spesi ma prima pensiamo al Frosinone per chiudere bene questo 2016, anno positivo, positivissimo, positivista e razionale come la gestione di questa Pro che  ci fa soffrire e sognare con i piedi per terra e la testa per aria. Sognando Amazon e i suoi miliardoni di sponsorizzazione per andare a giocare la cempionslig, quella vera. Buon Natale, buon Santo Stefano, forza Pro!

Paolo d’Abramo