Giulio Ebagua:” Voglio arrivare in doppia cifra”

Sabato pomeriggio il Pisa al Robbiano Piola

Giulio Ebagua, foto Umile

Giulio Ebagua:”La partita di lunedì sera a Salerno è stata molto sofferta, abbiamo concesso molti cross e ci potevano far male. Siamo stati bravi e fortunati a tenere, a non andare sotto di due goal. In ogni caso siamo andati a giocarci una partita a Salerno a viso aperto. Contro il Pisa è una partita fondamentale per noi e faremo di tutto per conquistare i tre punti. È un campionato più equilibrato rispetto agli ultimi due-tre anni, si può vincere o perdere su tutti i campi. È fondamentale la condizione mentale e fisica nostra e degli avversari nel periodo in cui si affrontano le diverse gare. Abbiamo un percorso giusto, tranne a Spezia dove non meritavamo  di perdere o Latina, Carpi in casa dove meritavamo di vincere. Fa parte delle mie caratteristiche giocare con un altro compagno nel reparto d’attacco, giocare con due punte, purtroppo ho avuto poche occasioni e potevo sfruttarle meglio. Mi dispiace, perché sono sempre punti importanti. All’inizio non stavo bene, normale che un giocatore come me debba mettersi in condizione, ora sto bene. È una Pro che può dir la sua ed arrivare in fondo tranquilla, è questione dì sottigliezze vincere, pareggiare o perdere una partita. Quando andiamo in vantaggio dobbiamo essere più spregiudicati e non chiuderci. È questione di paura, di atteggiamento mentale. In questo momento per me il goal è un’ossessione, non mi sento a posto se non segno, con me stesso e con chi ha speso tanto per farmi venire a Vercelli. Sono io che magari ho perso smalto davanti alla porta, prima guardavo me stesso, ora guardo di più al gioco di squadra. Voglio ripagare mister, presidente e direttore che mi hanno fatto venire qui, voglio arrivare in doppia cifra. Qui forse, ad ora, ho giocato meno del previsto, il campo sintetico che a me non piace può essere un alibi ma è un alibi leggero, di poco conto. È un campo che fa male, non è calcio, ho fatto molta fatica ad adattarmi, rimbalzi, io prendo spesso di volée, non stoppo la palla, questo non è per le mie caratteristiche. Se stoppi male qui ti va a due-tre metri. A Vercelli sto bene, gruppo sano, bello, con entusiasmo, lavoriamo tanto, anche di più rispetto ad altri posti. Al momento non ho intenzione di cambiare a gennaio, voglio lasciare un buon segno”.

Paolo d’Abramo