Chi vuol essere lieto sia
Un paio di dubbi per l'undici titolare
Chi vuol essere lieto sia, l’Umile – in disaccordo con Lorenzo – ha certezza del domani ed anche del dopodomani per questa Pro che va a Trapani con sufficiente tranquillità, almeno la mia. Nella rifinitura vercellese del mercoledì – mentre la sgambata pregara sarà domani in terra di Sicilia – Cristiano ha provato palle inattive mentre nella mia sfera di cristallo che sostituisce i sogni quando questi non arrivano premonitori nottetempo, restano i dubbi Bani/Milesi in difesa e Beretta/Luppi al centro dell’attacco. Hanno svolto la seduta atletica con i compagni Ettorino e il Fenomeno, poi, a margine, entrambi hanno provato scambi e preso a pallate la rete di una porta, belli tonici ed in compagnia d’un collaboratore del nostro mister. Non sarà per Trapani ma per le gare dei play out li avremo prontissimi. E non credetemi! Non ci serviranno, non usate il futuro presente, impiegate il periodo ipotetico dell’irrealtà, “Se avessimo dovuto fare i play off (ah no, scusate, i play out) avremmo avuto a disposizione l’uno ed anche l’altro”. E invece no, ci salviamo facile e da lunedì – dai che sabato e domenica mi riposo – sotto a parlare di quel che sarà, sul campo e fuori per una nuova stagione di soddisfazioni. Anche in questo giro, senza gli infortuni dei due Fenomeni avremmo accarezzato non solo il sogno ma la realtà dell’alta quota pure nel Girone di Ritorno, alla faccia di chi ci vuol male, di chi non ci credeva e non ci crede neppure adesso. Come quei fenomeni che hanno scelto – in qualsiasi campionato compreso quello della lippa europea ed escluso il calcio, ovviamente – di rifiutare sdegnosamente il blasone, andare soprattutto dove li pagavano di più e sperando in secondaria istanza di fare i play off mentre ora rischiano i play out o la retrocessione diretta, code finali di Stagioni Regolari che si trovano ormai anche nel campionato di Toccamuro, Pallaprigioniera e Bandiera. Ho qualche sassolino ma me lo tengo fino a lunedì, dopodiché farò il cambio degli abiti nel quattrostagioni, comprese le scarpe – da tennis – che per diverso tempo ci hanno accompagnato su strade dignitose e sterrate. Ora – che siamo sul sintetico drenante e ( spesso) sull’erba soffice, lussuosa – continuiamo a sognare di notte eppoi vivere di giorno questa bella realtà.
Paolo d’Abramo