Chiave di volta, chiave di Leone
Oggi, lunedì, Foscarini a Coverciano
Dom Claudio I doveva trovare nuovi equilibri al termine del mercato di gennaio e – diciamola tutta – era certamente più allegro di quanto lo fosse a dicembre, perché aveva ricevuto dal presidente il regalo personale di Mammarella, aveva lui e solo lui – privilegiando Alessandro a Massimo Donati che nonostante le assenze dei compagni fa fatica a trovare posto nel Bari del discusso Camplone – chiesto Budel ed approvato l’arrivo di Malonga. E’ arrivato – infine non richiesto nello specifico del nome – Forte che continua a crescere quale gemma nella serra in attesa di trovare maturità e vigore. Archiviata la spettacolare vittoria contro il Pescara, è ora di pensare alla trasferta di Bari, davanti a noi perché ha 44 punti contro i nostri 33, è stato costruito per arrivare almeno ai play off, ha preso in corsa Camplone che, en passant, aveva rifiutato Vercelli nell’immediato dopoCristiano, ed ora è reduce dalla sconfitta in casa della simpatica Entella, 2 a 0. Dom Claudio I non ci dorme la notte per pensare a questa Pro e quindi ha avuto, nel dopo mercato, la prima necessità di trovare nuovi equilibri senza dover per forza dotare Budel d’una bombola d’ossigeno, un terzo polmone ed una terza gamba, supplementari. Foscarini ci ha pensato su per bene eppoi ha smentito chi – ho sognato che – in fase di presentazione del bravo allenatore aveva chiassosamente e maldestramente ciarlato da fondosala sopra l’Umile dopo che questi aveva chiesto proprio a Foscarini se intendesse portare anche a Vercelli uno dei suoi moduli prediletti di recente impiego, ovvero il 3-5-2. E così è stato, talmente certosino e minuzioso che Budel ha trovato una collocazione strategica a risparmio energetico, consumi contenuti ed affidabilità, insomma meglio di un’auto elettrica, meglio d’un’auto ad idrogeno e non inquina, anzi migliora le prestazioni di tutto il motore che resta anche più pulito. A centrocampo noi quest’anno festeggiamo la conclamata eterna primavera di Manuel Scavone, giustamente accreditato della fascia di capitano mentre davanti incomincia ad entrare nel nostro cuore – e non solo nella nostra ragione di osservatori – Dominique Malonga, eccellente virtuosismo, passi che stanno a metà tra il talento dell’indimenticato Pietro Iemmello ed il sorriso tecnico di John Barnes o di Roger Milla. Dominique lo ha detto in conferenza stampa, lui è un attaccante ed ha fatto capire che può giocare in qualsiasi posizione dell’attacco ma di certo, fino a quando Jack continuerà con questa forma, il posto di punta centrale a posizione variabile è il suo, alternandosi in ogni caso con Dominique che ha dimostrato pure doti di falco. Andiamo a Bari con fiducia, conservando la convinzione – qualcuno la digerisce con difficoltà, anzi ha pure il reflusso – che le espressioni delle perplessità sono il sale della vita del tifoso di Pro anche quando si scontra contro il bieco, il cieco e prevenuto malcelato rancore verso i gufi come fossero untori, proprio quelli che con grande dignità e sofferente realismo piangevano e imprecavano sommessamente ad Eupalla (e forse – nella solitudine della loro stanza con la faccia davanti al muro – non solo a Lei) . Le perplessità dapprima comprensibili – alla luce delle parziali prestazioni inguardabili in un campo di calcio e più divertenti a maidiregol o in avanspettacolo di qualità tipo i balletti delle bravissime scuole di danza vercellesi – ora devono trovare la definitiva conferma in prestazioni fuori le mura come comandano le anime degli antenati che si rimboccavano le maniche e non indietreggiavano abbassando il baricentro e qualche volta – sulla pelouse verde nemica – anche le braghe. Stanno tutti bene, siamo a lunedì, sarebbe comunque presto, non son di quelli che si straccia le vesti quando non interpreta la formazione che sarà anche se umilmente ritengo di aver buona sintonia – è un privilegio peraltro da Lui negato – con la mente di Dom Claudio I. Andiamo a Bari per vincere e per sognare con i piedi per terra. L’allenamento odierno, di lunedì, sarà diretto da Alessandro Turone, Foscarini è stato chiamato a Coverciano per votare sia la Panchina d’oro – serie A – sia la Panchina d’argento – serie B – della scorsa stagione, l’evento è organizzato dal settore tecnico della FIGC.
Paolo d’Abramo