Provateci, è difficile non impossibile

Spes ultima dea,riassunto Spes ultima dea, riassunto

Provateci, è difficile non impossibile. La sconfitta di Chiavari contro l’Entella potrebbe indurre a riscrivere le consuete litanie che hanno caratterizzato diverse fasi di questo campionato della Pro: errori nel mercato di luglio, errori nel mercato di riparazione di gennaio, errore la scelta di mister Grassadonia, il suo cambio con Atzori e la sua richiamata a furor di popolo, ah no! A furor di spogliatoio. Errori della Società nella scelta o nella conferma dei quadri tecnici, di gestione della Rosa in avvio di Stagione con la diatriba Bianchi, la vendita di La Mantia e il prestito di Comi che alcuni osservatori sostengono sarebbe stato meglio di Morra. Gli integralismi non vincono mai, i moduli non sono prevalenti sulle doti dei calciatori, sulla qualità complessiva del gruppo e soprattutto non possono, i moduli e l’organizzazione di gioco, sopperire alla mancanza di maniacale voglia di vittoria. Perché non è possibile, in vantaggio di due reti nella partita della vita, farsi rimontare e superare senza aver spedito prima la palla, anzi più palle nel mare, oppure aver fatto ostruzionismo, perdite di tempo, pantomime, ammuine e lo spunto di questo frammento d’articolo è preso da un post del mio amico Michele su un Social. La partita della vita. E Tu, anzi loro, la buttano via così ! Rosa scarsa, cambi sbagliati, e nessuna scusa, nessun cuoreleone, altro che Leoni! Nel senso che devono essermi sfuggite le scuse di qualcuno agli Innamorati che hanno seguito la Pro a Chiavari ed a quelli che hanno sofferto a casa. La matematica, con 5 partite da giocare, non ci condanna ancora alla retrocessione ma la dignità e l’umiltà potrebbero subire qualche piccolo scossone. Non si può perdere così ed anche se alcuni, Umile compreso, sperano ancora in una salvezza acciuffata in extremis, credo che un grande bagno di umiltà sia necessario, da parte degli Innamorati che preteso cuore volontà attaccamento alla maglia per non uscire sconfitti. Piuttosto svenire in campo. E invece no.  Non basta affermare di aver fatto tutto il possibile e non basta aggiungere che tutti nella vita fanno errori, ogni errore ha le sue radici, in questo caso nelle spese sparagnine per un campionato come quello di serie B, nella piccola mancanza di umiltà nel non prendere, dopo l’allontanamento di Grassasonia, un mister di categoria e 4-5 giocatori di categoria, a gennaio. Sappiamo quali sono stati stati gli errori, sappiamo che un miracolo laico ci può ancora salvare, sappiamo che a tutti farebbe piacere fare bene spendendo il giusto. E qual è il giusto? Il giusto sta nell’ empatia verso una piazza difficile come quella di Vercelli, ancor più difficile rispetto ad altri centri più piccoli ma con un potere economico di Società, con una capacità di programmazione,  più avvedute.  Non affermo che non ci siano stati, scrivo che avrebbero potuto esser espressi meglio. Per quel che riguarda i giocatori, se proprio in questa Stagione non ce la faranno a salvare la Pro, facciano uno sforzo, un’ipocrisia, una realistica pantomima utile a far scaldare i cuori degli Innamorati nelle ultime 5 partite di campionato. Se proprio si deve retrocedere, facciamolo con dignità. La fatal Pontedera fu l’ultima di campionato,di un campionato e di un’epoca,  qui ne restano 5 per tentare l’impresa prima della fine, un’impresa di simpatia, di cordialità, di Amore verso la maglia. Provateci,  è difficile, non impossibile.

Paolo d’Abramo