Cent’anni di solitudine.
Cent’anni di solitudine. Si è sentito solo il presidente in questi anni al comando della Pro, si sentono soli ed un poco abbandonati gli Innamorati oggi, guarnigione di un esercito bianco quasi del tutto disperso, drappello asserragliato in un fortino, assediati dagli incubi della fine imminente. Stamattina parlavo con il mio amico Gianni ed insieme abbiamo pensato la stessa cosa, anche la Juve non ha ancora dichiarato il suo nuovo allenatore quindi a Vercelli si può attendere, non sappiamo quanto, ma si può attendere. Numerosi Innamorati chiedono perché non rivolgiamo al presidente una domanda semplice del tipo “ che intenzioni ci sono ? “ È molto semplice, si può presumere, abbiate la bontà di comprendere, se non si vende è perché non ci sono compratori ben intenzionati e sufficientemente dotati, di esperienza, denaro, affidabilità. Poi c’è la questione Mattia Bani, se il Chievo lo venderà alla Pro andrà il 50 %, ma il calciomercato è ancora lungo e si fa in tempo a consumarsi come la cera delle candele, accese. Quattro milioni per Bani, mah, chissà. Nell’incertezza non c’è neppure un cenno di concreta speranza, ognuno resta della propria idea, per esempio chi Vi scrive è convinto del fatto che la Pro in ogni caso sarà iscritta al prossimo campionato di serie C, con quali uomini e quali obiettivi resta però avvolto nel mistero. La Storia della Pro è più lunga di cent’anni, la sensazione degli Innamorati oggi è quella di essere lasciati soli, pochi sono rimasti, lontani i ricordi della serie B, sembra più di cent’anni, la pena e l’ansia ingrandiscono lo spazio, il tempo. Non sono i giornalisti, a mio avviso, a dover chiedere, le risposte sarebbero quelle che avete letto nei mesi, negli anni scorsi. Forse una conferenza stampa potrebbe aiutare a chiarire, prima dell’avvento dell’estate che inizierà il 21 giugno, la situazione. La musica è finita ? Al momento solo ipotesi, c’è chi addirittura pensa che potremmo essere subito ripescati in serie B perché Federazione e Lega Calcio chiedono ora garanzie economiche talmente strette che diverse Società potrebbero non farcela. Non ci credo, mi dispiace. Un uomo solo al comando, non è una fuga ciclistica, sono cent’anni di solitudine, si sentono sole, ora, le generazioni di Innamorati, neppure il cenno di un saluto o una parola, che tristezza.
Paolo d’Abramo