Cariche di cavalleria

Lunedì sera tra sette giorni il posticipo al Manuzzi di Cesena

Foscarini fans club, foto del mio amico Pino Ferraris

Cariche di cavalleria. Como 29 e praticamente retrocesso, Livorno 36 e Virtus Lanciano 39 (al momento sarebbero le altre due spedite in Lega Pro direttamente), Salernitana 40, Modena 40 e Latina 40 con due da scegliere per fare i play out, Vicenza e Pro Vercelli 42 sarebbero, al momento, salve. Ternana, Ascoli ed Avellino sono a 45 e stanno meglio anche in prospettiva, dovessero affrontare nelle ultime 4 partite il Real Madrid, il Bayern, il Leicester, il Paris Saint Germain, compagini che la Pro incontra abitualmente  e con successo. Invece che la squadra di Vidal, l’Ascoli riceverà nel prossimo turno la Salernitana, la Ternana andrà a Como, l’Avellino andrà a Virtus Lanciano, centro non lontanissimo da Lupa Roma che è la capitale. Ieri la Salernitana ha schiacciato il Livorno alla sua dura realtà, alla fine Panucci forse era ancora la soluzione migliore per la panchina degli amaranto – anzi lo sarebbe stata Foscarini se fosse stato libero o avesse deciso diversi mesi fa –  tra Bortolo Mutti, Colomba, Gelain e qualche altro che ora non ricordo. Certo, se Foscarini, come sognai, avesse accettato il purparlè più o meno in conclusione della Stagione scorsa per andare in Toscana e a Livorno, ora il Livorno sarebbe almeno al posto del Crotone primo in classifica se non di più, giocherebbe già gli ultimi turni in campionato di questa stagione in serie A. Ma torniamo a noi, al nostro bel cielo bianco di passione, lunedì sera si andrà a Cesena contro la corazzata guidata da Drago e pronta a stenderci come avrebbero voluto fare con cavalli e cavalieri le truppe meccanizzate a Krojanty o a Isbuscenskij, dove peraltro le verità storiche parlano  –  anche – di buoni successi, proprio per cavalli e cavalieri. Ci affidiamo a Foscarini, ai suoi fans ed al cuore bianco di passione, come il cielo, appunto. E riponiamo speranze nella Rosa Bianca che aggiunge, giorno dopo giorno, petali al suo bocciòlo, dal punto di vista delle dimissioni dell’infermeria, tranne Bani, Emmanuello e temo anche Gatto che continua – qua e là – a differenziare l’allenamento, prima o poi lo vedremo. Ci affidiamo alle speranze nella rosa che è cresciuta un poco stentarella, mal collocata in giardino e aggiunta di fertilizzante a gennaio per SuperMammarella voluto espressamente dal presidentissimo Secondo, Budel richiesto con ostinata volontà da Dom Claudio I, Luca Forte che, prima o poi, non solo giocherà qualche spicciolo come Gatto per noi in quest’ultimo squarcio di stagione ma segnerà, anche. Sabato abbiamo visto una bella prova di alcuni singoli. A diversi, Umile compreso, non è dispiaciuto il centrocampo eppure questa considerazione ci trova in disaccordo con il nostro Dom che è stato addirittura espulso da Pinzani su indicazione del quarto uomo Perotti perché, uscendo dall’area tecnica,  esponeva sommessamente ai suoi centrocampisti alcune sue osservazioni in merito al loro modo di giocare. E noi, che qualche riga fa abbiamo praticamente scritto che Budel con Ardizzone e Scavone potrebbe giocare al posto di Vidal, Mario Götze e Thiago Alcantara nel Bayern, essendo perlopiù convinti (sempre noi, compreso-  ne sono certo –  Tu che stai leggendo, nduc) pure del fatto che Castiglia è meglio di Xabi Alonso. Quanto agli arbitri, cari figlioli, le questioni sono due. O diamo ragione a quelli (sono anche numerosi ma l’Umile si autoesclude dal gruppo) convinti che i direttori di gara siano condizionati, manovrati, vendicativi e tutto sia deciso a tavolino nelle alte sfere dove il cielo non è più bianco e neppure nerazzurro come le maglie del Latina. Se siete convinti di questo, allora sfogatevi come non potete fare con vostra suocera e vivete sereni, convinti che sia tutto un barbatrucco, Oppure, seconda ipotesi, gli arbitri di oggi, hanno vita più difficile perché il pallone di plastica corre veloce come certi calciatori e dieci o 14 occhi (arbitro, assistenti vari, quarti uomini) non sono sufficienti. Aggravante nel combinato disposto-  per questo gruppo d’opinione  di cui non faccio parte neppure ‘sta volta –  il fatto che non ci sono più gli arbitri di una volta, ovvero i Sancini, i Fuschi,  gli Sciamanna e i Velotto. Ancora domani di riposo, Dom Claudio I ed i suoi accoliti laicissimi riprenderanno mercoledì. Due video storici, ognuno a modo suo.

Paolo d’Abramo