Studi di fattibilità

Giovedì e venerdì allenamenti a porte chiuse

Foto Umile

Studi di fattibilità. Oggi, mercoledì 3 febbraio, Conferenza Stampa di presentazione per Luca Forte, classe 1994, attaccante in prestito dal Pescara, la punta Ernesto Starita, classe 1996, e il difensore centrale (ma anche centrocampista) Mattia Lombardo, classe 1995, di ritorno dal prestito a Pisa e Mantova, con il Diesse Massimo Varini che avvia la conversazione: “Forte, ci avevamo già pensato quest’estate, è un giocatore di potenza. Lombardo a Mantova non ha trovato spazi, pensavamo li avrebbe trovati, può fare il centrale difensivo o il centrale, gli avevamo trovato la Carrarese che poi ha deciso di non fare più l’operazione. Starita, a Pisa pensavo che fosse uno scalino molto alto per lui, ha giocato 14 partite, con 3 o 4 goal, poi a Pisa è cambiata l’aria, hanno comprato molto e mentre, ad un certo punto,  si pensava che acquisissero il suo cartellino, poi ci hanno detto che non lo tenevano più, ora è arrivato qui con voglia e vivacità, tiene la cazzimma“. Luca Forte:”Ho corsa, gioco più in verticale, ho giocato quasi sempre nel  4-4-2. È il terzo anno che faccio la B, a Pescara ero un po’ chiuso. Fisicamente alla Pro i miei compagni d’attacco sono messi fisicamente bene,  cerco di sfruttare di più la velocità. Ho giocato di piu come seconda punta o esterno nel 4-3 3 o nel 4 4 2. Nel giocare con una punta di peso mi trovo meglio. Conosco dalla Nazionale Bani, Emmanuello“. Mattia Lombardo: “Avevo un contratto con la Samp, c’e stata una rivoluzione societaria, ho avuto la fortuna di essere preso dalla Pro, storia e prospettive.  Mio padre mi dice di restare concentrato sul mio miglioramento, penso alla mia crescita personale, la Pro è Società organizzata, ha un mister che aiuta i giovani a crescere. Per me è un’occasione importantissima, mi devo far trovare pronto. Il mio ruolo principale è quello di centrocampista, mi piace anche il ruolo di difensore centrale dove sono stato impiegato in Primavera“. Ernesto Starita:”Dimostrerò che posso giocarmela con gli altri ragazzi presenti qui, mi giocherò le mie carte. Gioco prevalentemente come esterno o seconda punta, da prima punta fatico un po’. È un’occasione importante per me, m’impegnerò al massimo. Ho la cazzimma, la cazzimma“. Nel corso dell’allenamento Bani è entrato in campo qualche decina di minuti dopo i compagni ed ha svolto differenziato, Coly, almeno fin quando siamo stati, assente dal campo. Dom Claudio I ha provato questa formazione: Pigliacelli, Germano Redolfi Legati Mammarella; Castiglia, Rossi, Scavone, Sprocati, Marchi, Malonga. Dall’altra parte, in avanti, Forte Beretta Mustacchio. Giovedì e Venerdì gli allenamenti saranno a porte chiuse, venerdì alle 17.30 conferenza stampa post rifinitura di Dom Claudio I. Alessandro Budel ha giocato la prima parte della seduta con le presunte riserve, eccellenti geometrie e visione di gioco, belle aperture sui compagni in posizione, un allenatore in campo, di certo la cadenza è da moviola. Budel non ha il ritmo per i 90 minuti, difficilmente partirà titolare e sarà in ogni caso complicato saperlo prima di sabato. Ad Umile opinione, è assai difficile far coesistere nello stesso undici Budel e Faustinho che non hanno spiccate attitudini al recupero sugli avversari in possesso di palla ed all’azione di contenimento difensivo. Quanto agli allenamenti a porte chiuse, massimo rispetto per le decisioni societarie che lasciano gli appassionati mugugnanti, l’impressione che se ne ricava è quella d’insicurezza e paura, in totale e serena assenza di possibili contestazioni locali e di fantomatici, inesistenti spioni lombardi che peraltro non riuscirebbero a carpire granché in virtù del fatto che Foscarini mescola assai. Proprio per questo la formazione provata oggi, mercoledì, potrebbe essere una semplice formalità utile a saggiare la fattibilità di alcune scelte. Sabato sarà, tanto per cambiare, un altro crocevia decisivo, gli allibratori al momento ci danno leggermente favoriti su di un Brescia a cui mancheranno gli squalificati Racine Coly e Alessandro Martinelli.

Paolo d’Abramo