Facciamo quadrato

Dopo la sconfitta interna con lo Spezia, sabato si gioca a Latina

Facciamo quadrato

Facciamo quadrato intorno alla Pro, o anche circonferenza, una corda elastica e chiusa con cui si compattano le energie interne e si tengono fuori tutti i pensieri malinconici, o rabbiosi. Dopo l’arrivo di Foscarini, la vittoria con il Vicenza e le sconfitte a Pescara poi in casa con il Bari, dalla vittoria di Ascoli, il 31 ottobre, a quella di Salerno, il 27 novembre, la Pro conquistò 12 punti su 15 disponibili. E si tirò su d’un bel po’. Arrivò ancora la vittoria con il Cesena il 12 dicembre e il pari a Trapani il 19 dicembre, ultimo risultato utile prima delle 4 sconfitte consecutive con Perugia, Cagliari, Virtus Lanciano e Spezia. Dopo 4 sconfitte, precedute da due pari e la vittoria iniziale con la Virtus Lanciano, Cristiano Scazzola venne esonerato. La media punti è ancora ampiamente favorevole a Dom Claudio I ma la situazione di classifica è ritornata assai critica. Dicono che c’è tanto tempo ancora, è vero. Dicono che devono arrivare un paio di giocatori di personalità, un centrocampista ed una punta, vero. Il clima intorno e dentro il Robbiano Piola, ad ora, non è dei migliori, Ed allora il primo passo potrebbe esser quello di provare a migliorarlo, come quando si spara con i cannoni artificiali e si scia anche senza la neve naturale. Che la malinconia e la rabbia si trasformino in energie positive e si parta con un’operazione simpatia, tutti insieme appassionatamente. L’Umile ritiene che tradurre le ragioni delle 4 sconfitte consecutive nell’inferiorità numerica e nella strabordante forza del Cagliari sarebbe riduttivo. Non credo ad una macchinazione contro la Pro e neppure al giudizio a priori negativo per noi su tutte le decisioni arbitrali. Tra le cause del momento ci sono il nervosismo in campo, l’ansia e qualche attuale limite tecnico della rosa a disposizione di Foscarini, un uomo, un tecnico che ieri, nel dopogara, ha dato l’impressione di voler tirar fuori la Pro dalla secche con tutte le sue energie, tenacia e capacità. Ma che, da oggi, deve prima di tutto avere certezze sui tempi e sui modi d’arrivo dei rinforzi necessari, e poi riorganizzare in modo lucido, come di certo accadrà, la controffensiva dopo questa Caporetto di risultati. Memori di quanto accaduto nella prima comparsata in B dopo 64 anni, sono certo che Foscarini arriverà con la Pro fino alla fine del campionato e, mi auguro anche oltre. Eppure, la Pro di ieri, non mi è sembrata nella sostanza molto diversa da quella delle prime sette giornate con in più un Faustinho, per esempio, bravo nella visione di gioco e nella tecnica ma poco incisivo nell’economia di squadra. Ed un Mustacchio che, ritrovata nel tempo la forma e reduce da un malanno, ha dato tutto quel che ha potuto. Sugli altri giocatori ognuno degli Innamorati conserva l’opinione che ha. Quanto al resto, mi sembra tutto abbastanza evidente, in difesa siamo messi bene. Ma da centrocampo in avanti, prima di tutto con l’attuale schema ( e forse anche con un altro, ma non ne abbiamo la riprova) se manca anche solo un titolare in mezzo la Pro è rappresentata da un goffo, grassoccio e malfermo dodo, uccello di certo estinto che, in ultimo poteva – volendolo – fare tanta strada sulla terra ma era incapace per ignoranza, inedia e soprattutto impossibilità, di volare ed era così facile preda di famelici antagonisti, lui dalle carni maleducate per sua natura e disgustose al confronto con l’interlocutore, ma con le sue appetibili uova sistemate nella rete dell’incolpevole Leonevero Pigliacelli e colte dagli avversari dopo aver bucato la difesa, pure rinforzata da SuperCarlo Mammarella, che peraltro contro lo Spezia si è mosso assai bene. La simpatia e soprattutto l’empatia accadono per magia e vanno coltivate. Tra qualche Leone e qualche Innamorato la simpatia e l’empatia si sono rotte, altro che gratitudine reciproca indossando un impermeabile che ti fa scivolare tutto il negativo per terra, perché la Fede Laica nella Pro è indistruttibile o perché sei pagato per giocare bene e/o segnare e non ti riesce più e puoi anche accettare le critiche, e critiche ( tipo “coraggio ragazzi!”,  “una striglia ai ragazzi”, “impegno e serietà!”   non insulti, mai insulti sia chiaro, nduc)  d’una piazza indiscutibilmente tranquilla come Vercelli. Sabato si va a Latina, contro una squadra vittoriosa a Trapani per due a uno. Non è così infrequente che dopo una vittoria esterna arrivi la sconfitta in casa, speriamo.

Paolo d’Abramo