Prima di tutto la fiducia

sabato prossimo arriva il Livorno

Claudio Foscarini, foto dell'amico Giorgio Caligaris

Prima di tutto la fiducia, senza fiducia in se stessi e negli altri, non si va da nessuna parte.  E la Pro sta riprendendo fiducia dei propri mezzi che non fatti solo di pizza e fichi. Poi, bisogna saper scegliere, anche altre portate. Bisogna saper scegliere, bisogna poter scegliere. Magari. Se noi potessimo scegliere, se tutti i tifosi potessero scegliere, vorrebbero sempre vedere bel gioco, vittoria, grande festa, abbracciamoci tutti. E poi, anche alla fine del campionato, di ogni partita, migliaia di persone, corone, telegrammi, bande, bandiere…alla fine, per dire quando si perde, quando si muore in campo. La vittoria della Pro ad Ascoli, generata dal caso, dalla grande bellezza del cross di Di Roberto o dal piede di Addae, non importa. La Vittoria della Pro ad Ascoli conta per i tre punti, per il fatto che, seppur su un campione di gare ridotto, alza la media punti di Claudio Foscarini e perché, chissenefrega, sono tre punti, ce li prendiamo e ce li teniamo stretti perché in altre occasioni non meritavamo di perderli ed invece li abbiamo dimenticati sul campo come si dimentica un ombrello sul treno, una risposta ad un gesto ad una parola, infelici come la morte sul campo o un acquisto di calciomercato, un rinnovo, un prestito sbagliato in estate. I risultati della scorso turno hanno restituito classifica e sorriso migliori sulla bocca degli Innamorati di Pro, la strada è ancora assai lunga. Ad Ascoli sono piaciuti il piglio o il Piglia –e la volontà di morire prima di cedere punti. Sabato prossimo arriva il Livorno e la Pro dovrebbe stare ancora un poco meglio rispetto a ieri, non solo perché potrebbe recuperare una forma migliore di qualche uomo in più. Foscarini dal suo arrivo a Vercelli si è assunto una responsabilità complessiva, tattica, tecnica, atletica. E i risultati incominciano a vedersi. Soprattutto contro le compagini che dovrebbero avere la nostra forza. Contro gli squadroni costruiti per andare a fare un campionato di vertice, gli Innamorati s’attendono di vedere qualche miglioramento, come reggere qualche decina di minuti oltre rispetto alla gara con il Bari, o metterla dentro quando capita, per far girare la roulette della buonasorte. Perché di Foscarini mi fido, mi fido delle indicazioni che potrà dare sui nomi dei giocatori che sono già presenti in lista per gennaio, di quella rosa di 4-5 uomini che già han messo in conto di lasciare il posto dove stanno per cercar miglior fortuna altrove. Anche se da qui a gennaio abbiamo da fare ancora tanta strada con i nostri sandali, insomma non i nostri ma quelli che Foscarini si è trovato al suo arrivo e non sono proprio tutti di misura adatta, qualcuno ha addirittura necessità di riparazione. Ecco, di Foscarini e della sua Weltanschauung calcistica, ora sul campo e nella prospettiva di mercato, mi fido. Speriamo che prevalga, Foscarini con le sue idee of course, come quando vincono i buoni sui cattivi e l’intelligenza sulla crassa ignoranza rivestita da un sottile strato di cobalto e di storie false, come quelle del Vitello dai piedi di balsa. Mi fido di Foscarini e della sua espressione, del suo volto scavato nel solco della terra che dalla Marca trevigiana arriva a Bergamo, sua terra d’adozione. Il duro lavoro sul campo, l’impegno e la determinazione. Ci aspettiamo grandi cose da Claudio Foscarini e per questo ci fidiamo – solo – delle sue scelte.

Paolo d’Abramo