Bianchi e colonie
Sabato pomeriggio al Robbiano Piola
Pro Vercelli vs Spezia, i nostri Bianchi contro i Bianchi di La Spezia, bianchi in onore della Pro Vercelli – i Bianchi Vigili del Fuoco dello Spezia, campioni dell’Alta Italia nella stagione di guerra 1944, scudetto nel tempo di guerra. E la Pro di oggi resta un ricordo di tempi gloriosi e animo, oggi, anzi sabato, di fronte ad uno Spezia – quello allenato da Di Carlo – che resta una squadra soverchiamente più forte dei Bianchi vercellesi, anche se forse meno forte degli anni passati, gli anni di Bieliça in panca. Piccoli ma cattivi, magari, noi. Piccoli con un La Mantia in più e senza Daniele Altobelli che starà fuori un mese per un’operazione di ernia sportiva. Pro che abbisogna di punti, Pro che abbisogna dei suoi tifosi e dei suoi giocatori, forti e bianchi nel senso di maglia anche se fino all’altro ieri ne indossavano una granata ed ora sono subito premiati perché la indossavano. È il caso di Vives, è il caso del Torino club Castigliano, e il caso dei tifosi presenti all’allenamento dell’altro ieri, granata, granatissimi come molto granata è la Pro di quest’anno, scritto in modo neutro e netto. Una colonia granata, una colonia di pensiero, tattico e magari di tremendismo, di tanto evocato tremendismo, giovane tremendismo, vista l’età del mister, tradizionale tremendismo vista l’età del tonico Vives, almeno quello visto nel primo tempo di Cittadella. Una colonia granata a Vercelli o la Pro che è diventata una colonia granata, sposandone il Laico e Messianico credo calcistico? Qualche Innamorato ha lievissimi dubbi, garantisco. La Pro affronta lo Spezia, senza timori, speriamo, servono punti. Arbitrerà Chiffi, lo Spezia è davanti a noi in classifica ma è molto più forte, per questo se lo batteremo sarà un’impresa ancor più grande. Provedel,il sempre in crescita Berra, Bani Legati Luperto Mammarella, Mammarella quel che vorremmo noi, di spinta e di cross puliti, puntuali, costanti come a giro d’orologio. Poi Mustacchio, ah no, non c’è più. Allora Budel, no, neppure lui, nelle diverse opinioni tra mister e giocatori vince il mister quasi sempre, dai tempi di Van Basten☺ allora Palazzi Vives Emmanuello, Aramu e La Mantia, o Morra La Mantia, o Comi La Mantia, no, Comi La Mantia no, credo di no. 3-5-2 o 5-3-2,che rispecchia di più, mi meraviglierei del 4-4-2, e sarebbe una felice meraviglia. Lo Spezia ha qualche assenza e che assenze, dal sito acspezia.com e l’allenamento prima della rifinitura a porte chiuse “Piu e Sciaudone hanno svolto la prima parte del lavoro con il gruppo, dedicandosi poi ad una tabella di lavoro dedicata propedeutica al rientro in gruppo; con loro anche Pulzetti per un leggero affaticamento. A parte Barbato, Nenè e Pagnini, personalizzato tra campo e palestra per Giannetti; ancora out Crocchianti“. La Pro deve far punti, più possibile, tre gare tra sabato, il recupero di San Valentino ad Ascoli e la successiva interna con il Benevento dopo sette giorni da dopodomani. Sarei felice di 5 punti ma far calcoli è un gioco per far passare il tempo in attesa di sabato alle 15. Per far vedere che anche i piccoli Bianchi possono giocarsela con i grandi Bianchi di oggi, lo Spezia. Non è così salato il pane altrui, perché in fondo il pane degli ex granata che oggi sono bianchi è un pane vercellese, bello ringhioso, lo speriamo almeno. Tre video, immagini che parlano di Spezia e di Torino nel senso di Toro, resta la Pro nei nostri cuori Bianchi, almeno quelli degli Innamorati veri restano Bianchi. Quando gioca in trasferta i colori della maglia bianca spezzina s’invertono, vedete nell’immagine di copertina la seconda e la terza maglia, sembra quasi granata. Almeno sul campo e nell’abito , sabato, i Bianchi dovremmo essere noi, arbitro Chiffi permettendo nella scelta delle divise.
Paolo d’Abramo