Fuori Castiglia e Scaglia, dentro Ardizzone
Domenica pomeriggio la partita a Cagliari
Fuori Castiglia e Scaglia, dentro Ardizzone. Al termine della rifinitura, Dom Claudio I parlò. E già aveva parlato tanto in rifinitura, arrabbiandosi anche e giustamente con alcuni di questi riccardinicuordipanettone che mostrano gli occhi di mascarpone, altro che quelli della tigre, ad Umile Opinione. A meno che sia tutto un bluff, come a poker. Se lo augura l’Umile con tutti gli Innamorati. Stecchi la prova generale e alla prima sei meglio di Pavarotti, buonanima. E se non proprio Pavarotti, almeno Gigetto (Bravo Bravissimo, l’anima de zio, vedi video sottostante). Foscarini, dicevamo: “È l’ultima conferenza dell’anno. È l’ultima partita dell’anno, importante essere pronti, preparati, fino all’ultima ci credo, non accetto approcci sbagliati o settimane vacanziere, sono severo e voglio vedere serietà e concentrazione fino all’ultima partita. È un’esigenza mia che voglio trasmettere morbosamente alla squadra. Andiamo ad affrontare la migliore squadra del Campionato, il Cagliari può fare il Cagliari ma la Pro deve fare la Pro, ce la possiamo giocare su tutti i campi. Siamo reduci da un’ottima prestazione con il Perugia, siamo mancati 15 minuti e non abbiamo portato a casa niente. Assenti Castiglia e Scaglia, rientra Ardizzone, vedremo forse altre posizioni in campo ma in linea di massima vedremo la formazione con il Perugia. Voglio vedere più tiri in porta, più occasioni. Sono molto curioso per la partita con il Cagliari, deve essere un segnale del percorso che intendiamo fare. Cosi com’è la squadra può fare bene, ci sono margini di miglioramento, possiamo fare un buon ritorno. Nel girone di ritorno ho sempre fatto bene ma non ci sono certezze. Abbiamo alternative valide sulla rosa che abbiamo, giochiamo con tre centrocampisti con vertice alto, vediamo di capire se abbiamo alternative valide su tutti i ruoli che in questo centrocampo sono due mediani e un trequartista. Manca un’alternativa a Fausto Rossi. Inserire un paio di giocatori, non di piu, mi piace lavorare non con tanti giocatori, non mi piace far arrivare i giocatori qui e mandarli in tribuna”.
Paolo d’Abramo