Determinazione, organizzazione e volontà
La Pro vince a Perugia 5 a 1. Sabato pomeriggio il Bari al Robbiano Piola
Determinazione, organizzazione e volontà. Se poi gli avversari ti prendono sottogamba, oppure no, fa lo stesso, anzi è anche meglio. Le due eclatanti vittorie della Pro con Cesena e Perugia riconciliano totalmente gli Innamorati – anche i più dubbiosi – con la Fidanzata. Dieci goal, cinque per volta, contro due compagini che sono classici esempi di questa serie B, combattutissima, con l’ultima che può fare cinque reti alla prima, all’ex prima, pur priva, questa, della vera rivelazione del campionato, il bomber nordcoreano Han. Due vittorie in parte sofferte ma conquistate sprecando tanto per poi dilagare. Vittorie conquistate con la determinazione che ha fatto riprendere, acciuffare e riacciuffare il vantaggio, con pieno merito, nonostante qualche piccolo spreco, in quest’epoca che condanna gli sprechi. Se un appunto si deve muovere a questa Pro, togliendoci le residue polpe di salume dagli occhi e le ultime lacrime di commozione, è proprio la volontà di tenere in bilico le gare quando si potrebbero chiudere prima del sessantesimo. Ma, naturalmente, va bene così, abbiamo anche ampiamente raddrizzato la differenza reti. Dire chi è piaciuto di più all’Umile è impossibile, non si vuol fare preferenza. Di sicuro è piaciuto mister Grassadonia, per molti con le valige in mano dopo la sconfitta casalinga subìta dalla Cremonese oppure, più recentemente, dopo il primo tempo con il Cesena. E invece no. Ma, la pazienza non appartiene ai tifosi della Nazionale, della Juventus, forse a quelli dell’Inter o del Milan, figuratevi se è possesso generalizzato degli Innamorati che vorrebbero continue conferme – sempre eclatanti – dall’amata. La sottile linea di confine tra il bene e il male – la possibile e incompiuta débâcle costruita dagli errori dei giocatori del Cesena come in una qualsiasi battaglia di Lissa – è stata conservata a favore di Grassadonia ed il mister, danzando sul filo affilatissimo di un rasoio molato dai suoi estimatori d’estate trasformatisi in fantasmi d’aguzzini, ha superato la prova del cuoco, cucinando due partite prelibate ed emozionanti, due piatti di qualità con l’aiuto della sua brigata di cucina, fatta di giovani di bottega ed esperti mestieranti di qualità adusi alle battaglie, quelli che poi ti tiran fuori il colpo di genio, il colpo di testa, quello del primo vantaggio sull’indomabile, almeno in casa e fino ad ora, Perugia. La Pro ha rischiato, dopo il temporaneo pari, contro l’inferiore Perugia, inferiore nei numeri per l’espulsione di Paijac che ha perso il suo duello tecnico ed emotivo con Vajushi. Troppo facile dire, iersera come accaduto su qualche Media di qualche galassia distante, che il Cesena aveva perso l’ultimo posto a favore della più meritevole – dell’ultimo posto – Pro Vercelli. Determinazione, organizzazione e volontà. Il Leone sorride. Magari ci ritorneremo, ultimi, magari arriveremo molto più in alto ma quel che oggi ci ha regalato la Pro è un piccolo sogno di prospettiva, una realtà fatta di sacrificio, dedizione al verbo di Eupalla travestitasi da Grassadonia, ci ha regalato un Castiglia rinato nell’urlo liberatorio dopo uno dei due suoi goal, oppure entrambi, urlo come quello di Tardelli al Mundial spagnolo, quello che l’Umile meglio ricorda, Mondiale vinto e inatteso come per molti la vittoria della Pro con il Perugia. Questa Pro, senza stucchevoli telavevodetto e con tanti sassolini bianchi che si sono trasformati in pietre focaie. Ora la Pro è chiamata a due conferme, consecutive in casa, contro Bari e Carpi. Otto punti in otto gare, sei punti nelle ultime due. Ci abbiamo fatto la bocca, ora dobbiamo però ricordare che tutto può accadere in un campionato dai valori equilibrati più dei risultati che emergono. Sembra essere una Pro in progressione, di certo è, nel bene e nel male, la Pro di Grassadonia, è lui che ha deciso chi dentro e chi fuori, è lui che ha quest’anno la grande occasione. La determinazione e la voglia del mister di metter sul campo le idee, le sue idee, con la piena collaborazione dei suoi ragazzi. Siamo qui, staremo a vedere, chi vi scrive con il consueto animo da Innamorato e, di sicuro, con uno sguardo benevolo verso questo mister che è andato, dritto per dritto, avanti sulla sua strada, con umiltà, dote rara nel mondo del calcio come l’insostenibile voglia di fragole e polemiche. Sotto la firma la cronaca della gara.
Paolo d’Abramo