Spirito britannico e tremendismo

Spirito britannico e tremendismo. Alfio, sul muro degli amici di propassioneeterna scrive “Da tifoso della Bari oggi me ne torno a Milano contento. Siete una squadra dallo spirito britannico nel sangue. Onore a voi. Ecco perché vi chiamano leoni. Ciao ragazzi“. Esatto, spirito britannico, quello che abbiamo visto ieri, sabato, al Robbiano Piola, in tutto il primo tempo e per buona parte del secondo, nella restante parte di gara i Leoni hanno atteso che passasse il temporale, cioè che gli avversari de La Bari, con una panchina che – probabilmente – in ingaggi costa più dell’intera Rosa Bianca, panchine – nel senso  di allenatori, preparatori, accompagnatori, sanitari e guanti monouso– comprese. La differenza sta lì, nel grande cuore bianco intriso di tremendismo grassadoniano, optional che prevede nel pacchetto dei servizi, organizzazione strategia spirito britannico battente, però, bandiera mediterranea. Optional che ci avevano fatto sognare, qualche notte fa, cene troppo pesanti di bagna cauda e barbera, agnolotti del plin compresi. La squadra guidata da Fabio Grosso, per me e durante il temporale, ha dimostrato di essere la compagine più forte vista fino ad ora quest’anno al Robbiano Piola. Ma, era da molto che non si vedeva questo spirito Bianco, che bello. Nonostante tutto, però, siamo ancora lì, sul fondo o quasi, ad agitarci per ritornare a galla, oltre la linea di pericolo e la spiaggia espone ancora la bandiera che sconsiglia il bagno, onde alte, mare agitato. Eppure, ci sarebbe comunque dolce naufragare in questo mare d’infinito spirito britannico, anzi mediterraneo, il mister il gruppo gli Innamorati, venire a vedere la Pro quest’anno, diciamo da dopo ProCremoneseunoaquattro in poi, è un grande piacere, oltre che una naturale Passione. O meglio, andare al Robbiano Piola è sempre un piacere, quando si vince o si pareggia due a due come ieri è ancora meglio. Ora ci attendono in sequenza: sabato pomeriggio al Robbiano Piola il Carpi in casa, l’Avellino in infrasettimanale, il Foggia ancora in casa il turno successivo. Stiamo sereni, e facciamo il carico di serenità per quando, e prima o poi capiterà, è normale, il temporale farà qualche danno in più, irreparabile nei 95 o 96 minuti di una partita. Ieri la squadra ha fatto bene, senza Vives eppure sopperendo alla mancanza di un faro – o del faro – con l’accensione di tante altre luci, a guardia delle coste e pure con qualche cannone per segnare, tracciare il mare e metterla in goal. Il guardiano del faro, e delle tante altre luci, ha vigilato molto bene, al di là delle fisiologiche critiche che ricevette anche Fabbri dopo la Corea o Dybala dopo il rigore sbagliato ieri contro la Lazio. E Dybala guadagna anche di più di tutta la panchina del Bari messa insieme. Luca Castiglia ha giocato contro la Bari una bella partita, ha anche segnato la rete del temporaneo vantaggio. Non montiamoci  la testa, so che non lo faremo. La squadra ha trovato un suo equilibrio, sui cambi in corsa permangono alcune – rispettabili –  voci fuori dal coro degli osanna ai mediterranei friarielli. Sappiate che attualmente sono, e probabilmente sarò, un seguace costante del tremendismo grassadoniano a prescindere, con un moderato occhio critico, anche i grandi sbagliano, come disse Saverio a Mario.

http://www.animatamente.net/generali/articolo.asp?id=196

Pronto a cambiare umoralmente idea, magari, ma forse anche no.

Ora, si passerà  parte della settimana a ragionare sul rientro di Vives, i cross al bacio di Mammarella, la  forza di Raicevic, sulle distrazioni della difesa per il mare troppo bello e la forza di un Carpi che è lì, in alto, non troppo distante da noi in classifica se si guardano i punti ma con una Rosa di assoluto rilievo, distante da noi in valore economico. Il Carpi allenato da Calabro.

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Antonio_Calabro

Sottostante un po’ di bandiere- liberiane – di  Frittole e il guardiano del faro, relax. Ma solo fino a lunedì pomeriggio alle ore 15, quando riprenderanno gli allenamenti, a porte aperte.

Paolo d’Abramo