Settimana di importanti novità e arrivi annunciati

Dario Bergamelli da vanovarava.it

Settimana di novità e arrivi. Bergamelli, Bruno, Rovini, Firenze. Il rischio che si trasforma in realtà è proprio questo. Si scrive l’indiscrezione, la notizia d’uno o più arrivi, di qualche partenza. In fretta, in fretta per arrivare prima degli altri, dopo aver filtrato e cercato conferme. Poi, si riscrive, si ripete, man mano che si avvicina la formalizzazione, l’ufficialità. Bergamelli, per esempio, Dario Bergamelli. Dopo averlo indicato prima durante e dopo il nome di Luca Bruno, entrambi mancini ed entrambi difensori centrali, Bergamelli con 10 anni di più di Bruno, s’era scritto qui, per esempio

Il ballo del mercato, anzi del calciomercato

 

e poi gli altri, il portiere Nobile, l’attaccante Rovini, altri ancora. Dario Bergamelli, nell’immagine da vanovarava.it Bene, la Pro prende forma, Luca Bruno può fare anche il terzino sinistro, chieder lo stesso a Bergamelli potrebbe sembrare eccessivo così come azzardato ipotizzare la coppia titolare di centrali. Ora ci sono Konate Legati Bruno e Bergamelli ma attenzione perché Bergamelli porta l’esperienza ma forse i due giovani, uno dei quali da affiancare a Legati, potrebbero essere più reattivi. Vedremo, e anche presto, basta attendere qualche settimana per la definizione di qualche trattativa ancora e per il raduno, collocato a metà luglio, la presa della Bastiglia. Anche perché il modulo o i moduli che Grassadonia utilizzerà sono ancora nella testa del mister e attendiamo che siano svelati sul campo, attendiamo con una certa fibrillazione. In aggiunta, la possibile cessione di La Mantia, possibile ma non certa, porterebbe bel denaro liquido nelle casse della Pro e potrebbe permettere operazioni in entrata se non stravolgenti quanto meno utili per aggiungere qualità a qualità. Settimana di novità, senz’altro. Mai come quest’anno, Umile opinione, sarà importante partir bene, in Tim Cup e Campionato- Perché il nuovo mister ed una squadra per discreta parte rinnovata hanno bisogno di infondersi fiducia e creare un poco di timore negli avversari, con il gioco, i goal e i punti. Inoltre, anche l’esigente pubblico di Vercelli che attende con ansia l’avvio della campagna abbonamenti, non gradirebbe una partenza incerta ed i primi lamenti, le prime critiche –  fatto strano, neh –  partirebbero come miccette impazienti al primo sfregar di pietra focaia, alla prima ranzata in area, al primo passaggio sbagliato. Ecco, ancora su questo punto varrebbe la pena di soffermarsi un attimino, un famigerato attimino. Mi fan tenerezza e mi danno conforto coloro che, a prescindere da come si gioca, vedono sempre il torto negli avversari e/o negli arbitri e la ragione dalla loro parte o meglio dalla parte della Pro. Una specie di decalogo del cavalier Ressia che indicava la regole del buon tifoso e, aggiunge l’Umile oggi, modificato,  del gufo cattivo. Però, e risottolineo però, la sensazione relativa alla squadra, a come si va componendo la Rosa, è assolutamente positiva. Partiamo ottimisti e pieni di sole, speriamo di non finire ustionati. La stessa tenerezza a prescindere coglie l’osservatore che guarda a coloro che mirano all’obiettivo di far crescere l’entusiasmo a prescindere. Già è difficile far crescere la gioia di vivere al Robbiano Piola in coloro che non sono assidui o sono assenti, impresa più ardua in assenza di spettacolo o meglio –  che scrivo spettacolo o bel gioco –   punti conquistati a fatica e strappati con le unghie e tre passaggi di fila corretti. Una vita difficile, quella dell’Innanorato di Pro, una vita che in ogni caso e in questi anni potrebbe quasi stridere con le difficoltà, i campetti di calcio nei villaggi ed i protagonisti che erano comprimari vestiti della maglia Bianca che donava loro le sembianze ed i poteri di Superman e dell’Uomo Ragno messi insieme. Attendiamo lo sviluppo di questa settimana. Una vita da Innamorati che ci ha regalato di questi tempi contemporanei assai più gioie che sofferenza, le promozioni, la permanenza in B. Quel che conta è resistere, sempre ma elasticamente sulle proprie posizioni, il bello della dialettica, della visione del calcio e del suo contorno che, pur in assenza di titoli accademici da superallenatori gentili, cordiali, patentati in tutte le galassie, compresa quelle di Superman e dell’Uomo Ragno, ci permette di conversare, criticare, sostenere, soffrire e festeggiare. Sarebbe bello festeggiare in tanti a Vercelli ma l’entusiasmo non si crea dal nulla e non sempre è trascinante come la simpatia, ci vuol pazienza. Una vita difficile, quella dell’Innamorato, difficile ma con tante gioie e tanta dignità.

Paolo d’Abramo