Il vento fa il suo giro

La prossima contro la Spal, a Ferrara

L'Umile in estasi calcistica

La premessa a questo pezzo è: non Vi scriverò di tabelle da qui alla fine quando mancano, per noi, tre giornate al termine del campionato. Inoltre, non tratterò neppure di infortunati, di possibili rientri, di verifiche fino all’ultimo di recuperi fisici e psicologici. A questo ci pensano i miei amici, compreso il mio amico Fabrizio che è come la volpe del Piccolo Principe, la zia che Ti suggerisce di metterti la sciarpa perché fuori c’è vento, T’invita a non dissipare quando e quanto puoi conservare, formica e non cicala, vantaggi e fortune che poi il vento fa il suo giro e non siamo neppur tra i più forti, nel senso di resistenti. L’essenziale è invisibile agli occhi. Anche a quelli di noi profani che dell’essenziale del calcio sappiamo poco, solo che se fai un goal piu degli altri vinci, altrimenti no. Inconsapevoli e felici come il giovane nella foto di copertina, sopra. Di tattiche, movimenti e strategie dobbiamo ancora imparare, non si finisce mai d’imparare. Ieri , con il Perugia che ci ha battuto per uno a zero, abbiam fatto un secondo tempo – scusate se lo scrivo ma l’ho vista così, con i miei occhi miopi – di Animo eppure con poco raziocinio, 5 o sei punte in campo, tante palle in mezzo all’area di Brignoli, qualche tentativo di taglio della difesa umbra che non è una sbrisolona ma tutt’al più un cantuccino di quelli che dimentichi nella dispensa e poi lo trovi come cemento, armato dalla voglia di fare i play off di masterchef, armato per fare i play off per la serie A. Brignoli, un paratutto quasi come Provedel. E i nostri? Abbastanza bene, hanno fatto il loro ma il Perugia è più forte. Squadra dura, decisa, scalcia, corre, fa di 17 uomini compresa la panchina un drappello di valorosi, un plotoncino di eroi in rosso e bianco, bravi a sfruttare l’occasione per il vantaggio, bravi a difendere il vantaggio poi in 16, anzi in 10, per l’espulsione del talentuoso Dezi. L’arbitro? Siete liberi di criticarlo ma non abbiamo perso la partita per lui, avremmo potuto vincerla se l’arbitro Mainardi non fosse stato distratto al momento di alcuni complimenti rivoltigli da un paio, mi dicono gli amici, giocatori del Perugia, meritevoli di altre espulsioni.  Oppure non se l’è sentita, in tutti i sensi. Con il Perugia in 14 o 15, cioè con 8 o nove uomini in campo, forse avremmo pareggiato ed anche vinto. Ho visto, ieri, affastellamenti in area umbra. Ho visto Bucchi che ha bloccato le fonti dei nostri cross sulle fasce ed è sceso il buio, nonostante un paio di errorini di Morra e Comi, può capitare. Ho visto un Perugia di cemento quasi come noi nel secondo tempo di Pisa. Quasi.  E noi? Abbastanza bene, grazie. E se avessimo tolto Bani che già non ce la faceva da un po’, avremmo ugualmente preso il goal? E se Mainardi avesse annullato il goal del Perugia perché Mancini ha messo dentro con un colpo tra il Fegato ed il braccio sostanzialmente adeso al corpo? Con i se ti prendi l’influenza o i goal, direbbe la zia.  A proposito di numeri aggiungo solo che dobbiamo fare uno o due punti nelle prossime tre partite che si chiamano Spal, Brescia e Frosinone. Siamo ancora in vantaggio rispetto agli altri che corrono per non essere raggiunti dalla marea dei play out, dallo tsunami della retrocessione. Gli altri corrono, qualche volta passeggiano, altre volte si scontrano tra loro e per questo non possono avanzare entrambi. Il vento fa il suo giro, quel vento che ci ha portato avanti nelle 12 o 25 partite consecutive senza sconfitte, poi te lo toglie l’avanti, può capitare, non siamo di cemento armato, nè davanti nè dietro, forse in mezzo perché Vives è fortissimo ma non può tener in piedi tutto da solo con la sua strategica, onnivora presenza in ogni zona del campo, tipo Falcao quando giocava nella Roma. La prossima a Spal contro la capolista, ovvero la prossima a Ferrara, domenica 7 maggio alle 17.30, contro la prima in classifica, una corazzata di cemento armato e, per noi, amianto tossico come Antenucci e Zigoni il nostro ex  sanno essere con le difese avversarie, la Spal del bravissimo ed umile mister Semplici, la Spal di  Meret, Floccari, Schiavon, Mora, Arini, Schiattarella e poi basta che mi vien da piangere per la commozione. Troppo, sono troppo forti.  Sono certo che ce la faremo. Sono certo che ce la faremo, indipendentemente dagli infortuni nostri e loro, dalle squalifiche, dagli arbitri e dagli avversari. Beato te che ne sei convinto, direbbe la zia del Piccolo Principe o la volpe. Forza Pro.

Paolo d’Abramo