Obiettivo quasi raggiunto

Perugia al Robbiano Piola, sabato ore 15.00

Le zanne leonine e gli occhi iniettati di fuoco

Obiettivo quasi raggiunto, si deve procedere determinati e cattivi, agonisticamente cattivi. Dopo il rigore realizzato da Comi ieri a Pisa e dopo l’occasione creata su spunto di Umbertino che ha messo in mezzo per Morra e Comi, ebbene dopo queste due occasioni, una in buca e l’altra no per un pelo, ovvero per una stretta marcatura a uomo in area e – immediatamente dopo –  uno stinco maldisposto, molti Innamorati – naturalmente a torto – si rendevano conto di essere, insieme ad un gruppetto di altri  tifosi di brave e fortunate compagini, ad un passo dai play off, ad un passo dalla A, ad un passo dai derby con la Juve e il Toro, con il Milan e l’Inter. Va bene che l’obiettivo per quest’anno è la salvezza, va bene che poi nel posticipo il Carpi ha superato il Trapani uccidendo qualsiasi sogno di gloria che non sia la Salvezza con la esse maiuscola, ma eravamo temporaneamente a due punti dai play off, o tre. Quando le squadre sono rientrate in campo per il secondo tempo, la Pro quasi pronta per la A ha dovuto respingere gli assalti continui d’un Pisa sostenuto da un pubblico commovente ed ironico, un Pisa ormai affondato in una classifica impietosa e cinica rispetto agli sforzi che han tenuto a galla la squadra toscana fino alle mazzate delle penalizzazioni(ora qualcuno aggiungerà “meritate” ma senza pietas non si va da nessuna parte). Orbene, di certo recitiamo il salmo laico di ringraziamento mattino e sera, di certo siamo riconoscenti alla Società per questa salvezza quasi ottenuta – mancano un paio di punti o forse no – però mi resta il dubbio che pur il Pisa alla disperazione, pur Di Tacchio Milanovic Çani Lazzari & co.  giocatori di qualità e fortissimi, pur il Pisa schierato ad un certo punto con il 4-2-4, il 3-4-4 ed  anche il 2-3-6 con Ujkani stoico e difensore aggiunto, muscolarmente provato e praticamente a metacampo quando il Pisa attaccava,  ecco, forse nella seconda parte di gara la Pro avrebbe potuto schiacciarsi di meno e far respirare la fisarmonica, schiacciata appassionatamente in una difensiva milonga e senza la gioia della samba, la joie de vivre della discomusic che è come ingerire pastiglie di caffeina per giungere freschi all’after hours, in un carnevale di emozioni calcistiche – sono certo che le indicazioni siano state in quel senso – perché pur e nonostante, il Pisa non è una corazzata e – con la spensieratezza della squadra di personalità –  si potevan portare a casa anche i tre inutili ( ai fini dei play off) punti, fondamentali e definitivi per la salvezza.Vabbè, festeggeremo in casa, al Robbiano Piola la salvezza sabato contro il Perugia, superandolo in scioltezza, superandolo con onesta destrezza. Il battagliero Pisa, che ha costretto al pari senza reti il Frosinone ed ha inchiodato poche settimane fa sul 2 a 2 il Perugia, nostro prossimo avversario.  E’ vero, non siamo mai contenti ed in questa prima persona plurale ci metto una certa – magari buona ma di sicuro cattiva d’animo – parte del popolo bianco, sia quello che ha affrontato la trasferta sulla Torre sia quello che l’ha vista in Tv, sentita per radio o tutte e due. Perlacarità, nessuna critica, altrimenti ci dicono che siamo gufi, mai contenti, l’obiettivo è la salvezza, non siamo allenatori, dobbiamo fare il nostro mestiere e stare umili come i nostri detrattori. Resta il fatto che il secondo tempo di Pisa, il secondo tempo della Pro, non mi ha esaltato, per i cambi in corsa – nonostante Vives avesse bisogno di rifiatare e gli altri, tipo Comi, fossero acciaccati– per l’atteggiamento indicato sopra, ma alla fine va bene così, alla fine c’è una giustificazione ( anche più d’una) ed una ragione per tutto. Non siamo in serie B una corazzata mangiafuoco come la Spal, il Novara o il Bari, siamo Pollicini e consapevoli di dover lottare tutte le giornate per conquistare i sassolini bianchi e metterli nelle taschine di marzapane, ci daranno peso e non ci faranno volare via da questa serie B di cui conosciamo ormai le strade, insidiose, infide. Siamo un poco Leoni ed un poco Pollicini,  i sassolini non dobbiamo sprecarli per ritrovare la strada della salvezza, la conosciamo già, li mettiamo nella saccoccina fatta di fili di nidi di ragno, come i calviniani sentieri, e ci portiamo a casa la salvezza.  Siamo contenti e ci abbracciamo fortissimo, cionondimeno ieri di ripartenze Bianche, nel secondo tempo e con un Pisa sbilanciato, fortissimo come il Real Madrid e noi neanche l’Elche, ebbene di ripartenze non ne abbiamo viste, siamo evidentemente miopi,  speriamo sabato. Sabato con il Perugia. Fortissimo. Con Mustacchio. Con mister Bucchi che è un signor allenatore, o un allenatore signore, è uguale, è bravo. Perugia è squadra costruita con un certo dispendio di energie economiche, solida, ambiziosa, vuole andare ai play off, vuole andar in serie A. A loro serve assolutamente una vittoria per non perdere il treno delle tre davanti, delle due perché la Spal è un Frecciarossa, Hellas e Frosinone, non si devono staccare oltre. Dopo il Perugia al Robbiano Piola sabato alle ore 15, si andrà a Ferrara, poi il Brescia ed infine a Frosinone. Facciamo questi 2 punti della sicurezza , ma anche uno o tre, la salvezza è assai vicina, dobbiamo essere contenti, dobbiamo avere tanto entusiasmo, battiam battiam le mani sorridenti e felici. Per esserlo ancora di più, con i recuperati Morra e La Mantia, Palazzi fuori gioco per problemi muscolari, Luperto forse anche ma Konate è una garanzia e quindi non allarmiamoci piu di tanto, Vaiushj forse per le ultime due giornate. Gli infortuni fanno parte del gioco, come forse potrebbe far parte del gioco un campo di allenamento con erba naturale ( il Bozino)  con la pelouse verde brillante e sintetica forse forse piú usurante quanto una preparazione da Marines ma utile per chiuder la Stagione freschi e pronti per qualsiasi  after hours o code di campionato. Forza Pro. Due video come audiolibri, i sentieri dei nidi di ragno.

Paolo d’Abramo