E adesso il Carpi, con qualche ritocco

Martedì sera alle ore 20 e 30 al Cabassi di Carpi

Daniele Altobelli, foto Umile, possibile utilizzo dal primo minuto a Carpi

E adesso il Carpi. La vittoria  della nostra Pro sul Bari di Colantuono rinfranca gli animi e la classifica. Ma è subito tempo di pensare alla prossima, il Carpi, martedì sera, in trasferta. Ieri gli uomini di Castori ci han fatto un favore, battendo fuori le mura l’Ascoli, di sicuro per par condicio vorranno abbattere anche noi.  Castori ha schierato i suoi  con il 4-4-2 e così Belec; Struna, Gagliolo, Romagnoli, Poli; Letizia, Bianco (65′ Sabbione), Poli, Fedato (78′ Concas); Lasagna (89′ Mbaye), Mbakogu. Il turn- over, il naturale ricambio di qualche giocatore per i due mister si renderà necessario, vedremo in che modo si concretizzerà. Dietro per noi potrebbe giocare Germano al posto di Berra, tra i centrali potrebbe restare tutto uguale, a centrocampo i tre pilastri – Emmanuello Vives Palazzi- sembrano fondamentali per armare il cemento tra i due reparti opposti, attacco e difesa ma il ritorno alla disponibilità di Altobelli e Nardini potrebbe far pensare ad un piccolo rimescolamento, nessuna rivoluzione, ritocchini per far rifiatare e guardare ala prossima interna, tra meno di una settimana, contro la simpatica compagine della Virtus Entella. Ci sono tre posti diponibili in mezzo e gli uomini sono numerosi. Casomai rifiatasse Vives, i candidati sono due, Palazzi leggermente  spostato di posizione e di ruolo o Castiglia, più il secondo che il primo. Per rimpiazzare  Emmanuello e lo stesso Palazzi, titolari ieri con il Bari, sono a disposizione Altobelli, tonico e rinfrancato dopo l’infortunio, Nardini che può fare l’interno di centrocampo  – con attitudini alla spinta – o l’esterno con buona tendenza alla copertura. La laica consacrazione di Berra ed Emmanuello, cresciuti enormemente in qualità e personalità, un dato di fatto. L’opportunità che ha quest’anno Palazzi di giocare con continuità è uno dei motivi che hanno confermato il valore del giocatore, adeguato alla serie Cadetta e con margini di miglioramento.  Per il centrocampo a Carpi potrebbe essere Emmanuello Vives Altobelli. Davanti,  4 uomini per due posti, Bianchi Aramu Comi e Morra. Difficile pensare al reparto interamente sostituito, qualche tifoso potrebbe ipotizzare una coppia Morra & Bianchi, altri invece preferirebbero Bianchi & Morra. È bene in ogni caso sottolineare l’attuale sacrificio di Mattia Aramu, giocatore di gran talento tecnico e che, come si sapeva, può interpretare (quasi) tutti i ruoli del reparto offensivo, per il momento impiegato in un lavoro che, ad avviso di alcuni, non è il suo naturale, mentre le collocazioni naturali, esterno o trequartista, sarebbero altre e sfiancandosi in appoggio a Rolandinho, o nel gioco tra le linee, non fornisce agli avversari punti di riferimento ma rischia forse di non mostrare tutte le sue doti. È utilissimo Aramu in questo frangente, gli manca la continuità per 90 minuti, anche per la disabitudine alla presenza in campo lungo tutta la gara,  è indubbio il suo sacrificio in funzione della squadra, un undici che d’abitudine non si scopre più di tanto. Il Carpi nelle ultime 5 gare ha fatto 10 punti, in casa non è uno schiacciasassi, vince e perde, si battaglierà, come è stato sempre affrontando  le formazioni guidate da Fabrizio Castori. La Pro di oggi è una compagine che ha trovato un suo equilibrio fatto di anima, tecnica e tattica. I critici Innamorati, soffrono e gioiscono come gli Innamorati a prescindere, pervasi dalla stessa fede laica ma meno propensi ad addebitare i momenti grigi al destino baro, ad arbitri ed assistenti infelici, al fuorigioco non visto o alla palla che ha attraversato la linea di fondo – come qualche cattivissimo ha fatto notare ieri in occasione del cross di Palazzi per Emmanuello – o ancora al campo in tartan, agli avversari antisportivi. Se l’Amata qualche volta fornisce l’impressione di tradire a favore di  qualche belloccio, aitante muscolare tatuato e con la fronte bassa, non è sempre responsabilità nostra ma leggerezza involontaria o errore di valutazione della nostra Fidanzata, che rimane comunque e sempre la nostra Pro.

Paolo d’Abramo