Curiosità

Domenica pomeriggio la Pro a Chiavari contro la Virtus Entella

Leoncino curioso

Curiosità. Devo ammettere che mai come in questa Stagione era accaduto che attendessi con ampia curiosità il turno successivo, qualunque esso sia, per noi e per gli altri. In un Campionato che a detta di molti è di livello tecnico più basso e più equilibrato tutto è sempre possibile, oltre le previsioni degli allibratori che ci fanno già quasi spacciati contro la Virtus Entella, quasi peggio che Trump con la Clinton. Non so se siamo già spacciati contro la formazione di Breda, anzi non credo e non condivido neppure l’idea assoluta di un livellamento verso il basso della serie B, si potrebbe probabilmente discutere su un appiattimento generale del calcio, italiano in particolare , con esasperati tatticismi, la tremebonda paura degli allenatori di non portare via dal campo neppure un punto a partita, le prove per far qualcosa di più e l’evidenza che è meglio non rischiare, mai. Amici che seguono sempre allo stadio la Juve affermano che Allegri è un difensivista ad oltranza e il gioco dei bianconeri latita, è comprensibile che qualcuno anche a Vercelli esprima piccole e complessive perplessità, anche se non ha studiato calcio ma è un autodidatta con qualche corso d’aggiornamento in itinere e senza velleità da trainer. La Pro è un esempio abbastanza calzante del calcio italiano contemporaneo – così come forse il 70 o il 95 % delle altre squadre di B – privata, dall’infortunio di Vajushi, del modulo preferito quest’anno da Longo ed in assenza di sostituti che – parrebbe ad opinione di chi decide – siano più o meno all’altezza o comunque adatti a sopperire al forzato mancato impiego del talentuoso esterno albanese. E così ci si barcamena, a volte meglio a volte peggio, con un 3-5-2 o 5-3-2, in fase fluida di non possesso 8 o 9 dietro la linea della palla, che rende difficile uno spettacolo godibile da parte degli Innamorati di Pro. Ed è questo il punto, ovvero associare il gradevole spettacolo al risultato positivo, entrambe le variabili accompagnate da passione e trasporto emotivo per buona parte della gara. Ma sembra un’equazione impossibile da risolvere quella che dovrebbe dare come unico risultato la soddisfazione integrale dei Tifosi, come certi film depurati da scene che il regista ha deciso di eliminare perché inutili o dannose al risultato finale. Quel che conta è il risultato, senza costi aggiuntivi ed il primo costo da depennare sembra essere proprio lo spettacolo o il divertimento, sembrerebbe naturale per una squadra che nonostante alcune speranze della vigilia permettessero di vedere più forte dell’anno passato, forse non lo è e, casomai lo fosse, al momento non si è visto con continuità . Non sono granché in accordo con chi parla di sfortuna, un palo e una traversa sono tiri sbagliati anche se deviati e se affermiamo che le direzioni di gara sono eufemisticamente infelici non possiamo essere convinti che lo siano volontariamente, non possono esserlo perché siamo antipatici o abbiamo poco peso chissà dove, in questo modo non faremmo altro che delegittimare questo calcio e potremmo serenamente andare a funghi, davvero non varrebbe la pena di sconfortarci o arrabbiarci con chi non la pensa come noi. Purtroppo però e forse sono in diversi a pensarla così. La Pro di quest’anno, creatura ancora inespressa, un abbozzo di qualità e cadute di colore qua e là, potrebbe stare al pari con tutte le altre esclusa l’Hellas, magari il Perugia e quello zinzinello che è mancato in alcune partite – bruscolo che in altre si è manifestato in trave o muro portante quando mi vengono in mente le gare con Cittadella e Bari, per fare due esempi dentro e fuori le mura del Robbiano Piola – al momento non è colmabile, non si può consolidare alla situazione attuale, lo sarà molto probabilmente a gennaio, sempre che si riesca a trovare una soluzione economicamente accettabile alla ricollocazione di Malonga, con l’inserimento di un terzino destro di ruolo e di un centrocampista di buon valore, fatto salvo l’attacco, reparto in cui le soluzioni non mancano. E forse anche di un terzino sinistro perché l’Umile si augura che Mammarella si possa riprendere con energia e vigore ma non ne è così sicuro perché teme che l’attuale situazione fisica dell’ex Virtus Lanciano non dipenda solo dal residuo dell’infortunio della passata Stagione e dalla mancata preparazione precampionato. E non è neppure certo delle qualità adatte alla serie Cadetta di Eguelfi, sostanzialmente perché lo si è visto assai poco. Le sconfitte dei posticipi di Ternana ed Avellino, avversarie nella lotta per evitare la retrocessione, ci mettono – cattivissimi quelli speranzosi delle disgrazie altrui – d’un umore migliore ma dovrà essere la Pro, il Leone curioso e furioso in quel di Chiavari a dare una dimostrazione di forza, con qualsiasi formazione. Un pari dato a 3,5 abbondante o una vittoria quotata oltre 6, darebbe una bella spinta di fiducia non solo agli Innamorati e la convinzione d’una corretta scelta di giocatori e guida tecnica. Se così, non volesse il cielo di Eupalla, non fosse, e di certo in funzione anche della prestazione offerta, il turno successivo con il Vicenza sarebbe un esame fondamentale. Gennaio non è lontano e i punti da raccogliere prima del termine del Girone d’Andata sono ancora 9-10 tra Chiavari Salerno Perugia e Brescia fuori casa, Vicenza Pisa Spal e Frosinone al Robbiano Piola. Ma a Chiavari contro un’ Entella che sulla carta ci sovrasta in ogni reparto è richiesta quella prova di forza evocata nella mente e nel cuore. Ben sapendo che siamo destinati a soffrire sempre in serie B, nonostante le reali premesse della vigilia di campionato, perché se a detta di alcuni questa Rosa è più forte di quella dell’anno scorso, allora potremmo immaginare di soffrire un po’ meno. Legati squalificato per un turno, si può ipotizzare Mussman al suo posto.
Paolo d’Abramo