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Sabato a Verona contro l'Hellas, dopo tre giorni il Latina al Robbiano Piola

Nike. La vittoria di ieri sul Novara è stata accolta con sobrietà e misura in tutto l’ambiente vercellese fin dalla rete al 94′ di Emmanuello, come testimonia anche l’immagine di copertina, unita al pensiero  dell’Umile che potrebbe essere –  detta statua o quella a misure naturali raffigurante La Mantia ed Emmanuello insieme – collocata per una settimana al posto di Cavour in piazza. E con la stessa sobrietà che testimonierebbe la visione d’un breve filmato fatto da un amico dell’Umile poco fuori dall’acquario della Tribuna Stampa al goal del suddetto Giocatore, rete realizzata a tempo scaduto

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Finalmente una gioia e non vorremmo aspettare ancora così tanto tempo dall’ultimo successo con il Novara o verificare l’avverso futuro triste destino. La vittoria di ieri ha permesso alla Pro di compiere un altro passo verso il traguardo dei 50 punti, limite alto per una salvezza da raggiungere il più presto possibile. Ora ne abbiamo 12, dopo aver disputato qualche gara piuttosto brillante, altre meno, lottando sempre e cadendo male solo –  o soprattutto –  in casa con il Cittadella. Ieri Moreno Longo lo ha detto in conferenza stampa, non è stato dettato dal furore del popolo ma ragionato e ben ponderato il passaggio, il più naturale possibile, dal 4-3-3 al 3-5-2  – o 5-3-2, dipende da possesso palla oppure no ma uno dei due esterni bassi resta sempre un poco più su. Questo comunque non vuol dire che a gennaio non si ritornerà alla carica per Aramu, in attesa del ritorno di Vajushi e della partenza di Malonga, che s’impegna in allenamento ma la serie Cadetta quest’anno l’ha vista solo, quando è andata bene, dalla panchina. Gliela farebbe vedere sul campo già sabato pomeriggio al Bentegodi di Verona contro l’Hellas il mio amico Fabrizio, che preserverebbe tutti i Leoni secondo lui fondamentali per le prossime, ovvero Latina in casa tre giorni dopo Verona nell’infrasettimanale del 28 ottobre, a Bari il sabato successivo e per ricevere il Carpi nella prima settimana di Novembre. Più in là l’Umile non si spinge anche se, a cavallo della metà nel mese dei Santi, le partite contro Virtus Entella in Liguria e soprattutto in casa con il Vicenza potrebbero dare una risposta decisa sul ruolo dei Bianchi in questa Stagione, sulle gioie e sulle sofferenze che dovranno attendersi gli Innamorati. E la B è un Campionato durissimo, in cui dopo il Girone d’Andata –  che si concluderà alla fine di dicembre –  inzia una ltro Campionato nel ritorno. La Pro vista ieri ha mostrato belle cose tattiche, discrete cose tecniche e grande cuore, rischiando di prendere il raddoppio, salvandosi grazie ad alcune fondamentali respinte di Provedel, alla voglia di lottare ed alle prodezze di La Mantia ed Emmanuello, due subentrati che hanno deciso la gara dopo che chi li aveva preceduti, tra gli altri, avevan in qualche modo affaticato gli avversari,  superiori di certo per monte ingaggi e valore teorico, nel curriculum. La Pro di ieri ha fatto una bella iniezione di autostima, serve tanto.  Scrivevo di Fabrizio, che a Verona vorrebbe vedere tra i centrali difensivi Bani Luperto e Mussman facendo riposare Legati, a centrocampo Ardizzone Castiglia e Altobelli, davanti Morra e Malonga. Ricordate, dopo tre giorni si rigioca con il Latina. Non sono in accordo totale con il mio amico, e peraltro resto convinto che la Pro abbia ora alternative di qualità pur essendo l’Hellas di Pecchia uno squadrone più forte del Cagliari dell’anno scorso, a mio Umile avviso.  Si va a Verona per portar via il più possibile, uno o tre punti e mentre lo scrivo sorrido un poco. Spero invece che Ebagua si sblocchi anche in partita, e ne sarei felice. L’ho visto ancora legnoso, non nego che abbia fatto lavoro ai fianchi della difesa azzurra e che ci abbia messo del suo per raddrizzare la barchetta bianca in via d’affondamento nel derby ma non ha sfruttato un paio di piccole occasioni nel primo tempo e nello spazio di pochi minuti, ha dato luogo a qualche spunto ed infine, fatto più importante ha lottato per conquistare il possesso palla nell’azione del pari. Ecco, a Verona, l’Umile impiegherebbe Giocatore Emmauello dall’inizio, galvanizzato dalla rete, sull’onda dell’entusiasmo. E’ una Pro che lotta fino alla fine quella di Longo, lo aveva già fatto vedere la settimana scorsa ed in qualche sprazzo dei mesi passati, l’ha replicato ieri. E che fino alla fine cerca, nel limite del possibile concesso dalle bordate delle corazzate avversarie, di prendere la posta, intera o a mezzo. E’ una Pro che dopo l’ardimentoso 4-3-3 ha trovato solidità nella disposizione tattica, pur talora schiacciata dal baricentro eccessivamente basso e non è una critica, si tratta di constatazione. D’altra parte, molte moltissime avversarie sono sulla carta più forti di noi e noi sul campo dobbiamo dimostrare il contrario. Attendiamo anche il prossimo ritorno di Konate ed Eguelfi, potranno dare il loro contributo alla causa, soprattutto Eguelfi per far rifiatare ogni tanto Carlo Mammarella, fortissimo sugli assist, ancora all’asciutto quest’anno sulle punizioni, un paio infrantesi ieri in barriera.  Siamo felici per come è andata con il Novara e ci resteranno negli occhi le emozioni dell’ultimo minuto del tempo concesso dall’arbitro Pinzani ed allungato di altri sessanta secondi per un piccolo infortunio occorso ad un giocatore del Novara, poco prima della Bianca rete. Ora si tratta di dare ulteriore continuità, dopo aver preso due vittorie consecutive in casa, non è così semplice. E’ una Pro che può permettersi di invitare a cena, in un posto senza fronzoli – di certo non al Ritz –  una star del cinema, reggere la conversazione ed in qualche modo vedere come l’inerzia dell’idillio possa girare a suo favore, anzi a favore di entrambi.  E’ una Pro che di certo non andrà a Verona per una Vacanza intelligente, ma se la giocherà, con tant’Arte concettuale  e pure pragmatismo calcistico.   Per questo si va e nel bagaglio tutti gli argomenti per stare in partita. Eppoi, si sa, in Amore come nella pugna sportiva, tutto –   o quasi – può accadere. Due video.

Paolo d’Abramo