Dieci piccoli indiani

Sabato la Pro va ad Ascoli

Dieci Piccoli Indiani

Dieci Piccoli Indiani (che non è l’allenatore del Pontedera,nduc). Come in un giallo di Agatha Christie – e film omonimo – calcisticamente parlando, insomma con un percorso meno truculento per quanto raffinato, all’Agatha Christie, insomma. Nel caso che ci sta a cuore, gli indiani sono anche più di dieci, sebbene, se si volessero considerare solo coloro che scendono, di volta in volta, in campo, è ormai pacifico un fatto. Pigliacelli è l’undicesimo da salvare, come il soldato Ryan, per esempio. E comunque Pigliacelli, per agonismo, esuberante sfrontatezza agonistica e bravura dimostrata – nonostante qualche cattivone avesse, in principio, provato ad accompagnarlo con qualche ombra cinese sui rasoterra angolati – lo salviamo con lo stesso entusiasmo che lui pone in campo. Dunque, tutti gli altri in campo sono indiziati, ed in più ci sono anche quelli che in campo non vanno per correre o per lasciarsi andare. Di chi è la colpa? Un indiano è già saltato, Cristiano Scazzola, ma la colpa di certo non è (tutta) sua, magari neanche un po’, perché, nonostante l’incredulità di qualcuno, dai miei sogni (e dei miei sogni mi fido) praticamente nessuno dei nuovi arrivi era stato richiesto da Cristiano, se li è trovati per ruolo e non per nome, li ha avallati ed ha dovuto aggiustarsi. Un rapporto qualità/prezzo forse – e solo forse- vantaggioso in qualche sparuto caso (Berra? Filippini?), ma anche il più ottimista non potrebbe ora pensare di valorizzare ed incassare denaro con l’impiego costante e la conseguente valorizzazione di alcuni che sono apparsi inadatti – al momento ed anche qualche momento prima- alla B a tal punto da essere girati in prestito in Lega Pro. Altri invece restano, come i dubbi che li circondano. Torniamo agli indiani, gli Innamorati sono già sulle tracce di tutti gli indiziati, chi dice i preparatori, altri puntano il dito su chi ha formato la Rosa, dal fondo s’alzano le mani verso lo staff medico, alcuni, originali, dicono che tutto parte da un abbraccio che potrebbe essere mortale, tipo il bacio della donna ragno. Mancano solo Tifosi e giornalistipriminemici, mancano si fa per dire, scrivere. I cattivoni rispondono che lo fanno per evitare che qualcuno, ignaro, proceda negli indubbiamente inconsapevoli, evidenti danni. Non una ma più cause tutte insieme? Resto con qualche radicato dubbio. In quest’isola vercellese felice si troverà senz’altro la soluzione, non pensiamo a chi ha generato le cause ma risolviamole, sempre che il Male non insista nella sua azione. Resterebbe la sensazione di malinconia e di cattivo gusto quando, provenienti dall’area tecnica, ancora in corso d’opera eppoi anche dopo, si leggono o si sentono dichiarazioni (altri luoghi, altri mondi distanti da Vercelli che resta senza dubbio un’isola felice,nduc) riferimenti più o meno velati di critica per la gestione e l’impiego dei giocatori, del modulo. Se non sapete chiedere scusa, uno solo o tutt’insieme, non conoscete il coraggio vero, scrive ilcinzio. A qualcuno, è evidente, non interessa essere coraggioso, o conoscere il coraggio vero. Agli Innamorati, talora delusi, interessa che la Pro si risollevi con la guida del capitano coraggioso Foscarini, coraggioso ad accettare una sfida difficile, non impossibile, che continua con la trasferta, sabato, contro l’Ascoli di Mazzoniana Memoria. Ascoli che ad Avellino ha beccato tre pere con il 4-3-1-2 e Lanni; Almici (dal 37′ st Nava), Mengoni, Canini, Pecorini; Carpani, Bellomo (dal 23′ st Addae), Altobelli; Berrettoni; Petagna, Caturano (dal 19′ st Perez). A disposizione Svedkauskas, Milanovic, Jankto, Giorgi, Grassi, Cacia. L’allenatore è Mario Petrone, quarantaduenne che ha incominciato a fare l’allenatore a 28 anni. A questo punto, anzi molte righe prima, già volevate sapere se sabato rientrerà qualcuno degli infortunati. E chissà. Forse Castiglia, per dar man forte al centrocampo. Forse. Con molta attenzione per evitare ricadute. Il problema, ad Umile avviso, non è chi rientra o meno. Alcuni Leoni sono senza forza, altri sono acciaccati, altri ancora non sono proprio Leoni. Sabato 31 ottobre ricorre Sant’Epimachio di Pelusio, che ci assista a rovesciare l’attuale tendenza negativa

http://www.chiesacattolica.it/pls/cci_new_v3/cciv4_edit_info.edit_santo?p_pagina=29392&RIFI=guest&RIFP=guest&p_data=31/10/2015

Questa sera, giovedì 29 ottobre, Alè Pro in Onda, Radio City, fm 103.9 ed 89.9 oppure in streaming www.radio-city.it , dalle ore 21.

Paolo d’Abramo