Un’impresa possibile. Roberto Breda schiera l’Entella con il 4-3-1-2 e nella vittoriosa gara con l’Ascoli ha sistemato i suoi così: Iacobucci; Belli, Benedetti, Pellizzer, Sini; Moscati (38’st Pecorini), Troiano, Ardizzone (19’st Ammari); Tremolada; Catellani (27’st Palermo), Caputo. A disposizione: Paroni, Ceccarelli, Filippini, Di Paola, Zanioli, Diaw. Pro vs Entella sarà arbitrata da Niccolò Baroni, coadiuvato da Lanza e Di Salvo. Quarto uomo Curti. La Virtus Entella fuori casa pareggia quasi sempre, ne ha impattate dieci, una ne ha vinta, forse, ma ne ha perse qua e là, Frosinone, Ternana, Carpi, Cittadella, può perdere anche sabato con noi,  con un certo dispiacere per diversi Innamorati di Pro che hanno nel cuore l’Entella più o meno come hanno nel ♥️ il Sassuolo. L’Entella ha il trequartista,  Tremolada, ci vorrà qualcuno che vada a dargli fastidio e con Palazzi squalificato potrebbe essere la volta di Altobelli, tonico, rinfrancato dal rientro, fondamentale per dare vigore e sostegno a Vives ed Emmanuello. Sicuri rientranti per noi, appunto, Vives e Rolandinho, l’Entella fa paura con il talentuoso Catellani e bomber Ciccio Caputo, vice Pazzini, ci vorranno i migliori Legati Bani e Luperto, con Berra ed Eguelfi. Davanti, con Bianchi, ballottaggio tra Aramu e Morra, favorito il primo ma non escludo il ritorno dal primo minuto del giovane scuola Toro, lo so che lo sono entrambi ma mi riferisco a Morra. L’Entella si può battere, si dovrebbe battere per fare il definitivo salto verso l’azzurro del sereno di metà classifica. La Pro di oggi, avercela ieri o l’altro ieri per sognare l’undicesimo posto alla fine, ed anche qualcosa di più. Resta il fatto che sulla base delle permanenze di Vives, Bianchi, Comi si potrà, nella prossima Stagione, impostare una squadra consolidata da punti fermi, cardini e fulcri di grande qualità per la B e con uno staff tecnico forte d’un anno di esperienza totale  e formativa in concreto e in questa brutta, meravigliosa bestia che è la serie B.  La Virtus Entella, compagine di Chiavari, il suo nome è quello del torrente che attraversa la città, ne vedete uno squarcio in immagine del pezzo, si può superare per guardare oltre con entusiasmo, moderato entusiasmo verso il futuro. Incominciamo però a porre in sicurezza la salvezza di quest’anno nella serie  Cadetta, qualche volta il traguardo è più importante del percorso.

Paolo d’Abramo