Valorizziamo, valorizziamo con cura

Cenni su Max Gatto e qualche altra amenità

Max Gatto

Valorizziamo anche Massimiliano Gatto, nuovo esterno offensivo della Pro dal Chievo in prestito, classe 1995 è uno di quei calciatori che trovano interesse ed approvazione negli allenatori della nuova generazione, e non solo. Come riportato nell’intervista d’un annetto fa su http://www.footballscouting.it Max si definisce “una seconda punta a cui piace giocare fra le linee, nonché amante del dribbling. Mi ispiro a Menez”. Ora, qualche Innamorato ritiene che la Pro sia ricca, troppo ricca di seconde punte ed esterni offensivi, vero fino ad un certo punto ed anche normale. Sprocati, Gatto, Di Roberto, Beltrame, uno a scelta tra Lucas Cossenzo Chiaretti e Giannino Fabiano. Sulla base delle scelte tattiche di Cristiano, si sviluppa la campagna acquisti/cessioni e con un unico terminale offensivo – che peraltro si sfianca peggio d’un camallo o d’un minatore di fine ‘800 ma anche di oggi – il gioco sulle fasce e tra le linee diventa indispensabile così come la capacità di rientrare per dare man forte in fase d’interdizione. Gatto, un metro e 78 per 71 kg è tifoso rossonero ma da oggi dovrà essere anche un poco tifoso della Pro. Nativo di Trebisacce è passato al Chievo e l’anno scorso era alla corte di Castori, a Carpi, ha giocato 11 spezzoni di partita e la stagione che verrà dovrebbe essere quella della sua definitiva consacrazione. Una presenza in Nazionale Under 20, 45 minuti contro il Qatar. Max è fratello minore di Davide Leonardo Gatto che ha tre anni di più ed è dell’Atalanta in prestito al Vicenza. Quanti sono da valorizzare quest’anno? Melgrati, Nocchi, Berra, Redolfi, Emmanuello, Luperini, Gatto, Beltrame più qualche altro tra Prima Squadra e Primavera. Devono ancora arrivare da valorizzare un terzino sinistro ( e potrebbe essere Alessio Lo Porto) ed un centrocampista sostituto di Castiglia. A me sarebbe piaciuto valorizzare Scuffet che invece sarà probabilmente valorizzato dal Como ed anche Alberto Cerri ma sono comunque contentissimo di  valorizzare Nocchi, Melgrati e Jack Beretta, soprattutto i primi due, perché Beretta l’abbiamo già valorizzato un pochetto ed un altro zinzinello basterà. Cambiando verbo, da valorizzare a monetizzare, si arriva a Cosenza, Russo, Matute e forse Fabiano. Ci sarebbe anche Marchi, non è detto che tra i milioni di compensazione per le retrocesse dalla A e chi è ricco di propria tasca, non s’arrivi a mettersi in accordo per questo maledetto/benedetto milione del Signor Bonaventura da Sergio Tofano, in modo da respirare l’ossigeno d’una liquidità utile a pagare l’ampliamento e un paio di altri. Leggete bene. Quando affermo e scrivo che tutto sommato Marchi, per una cifra adeguata (anche 900mila) lo darei via, non lo scrivo per una questione personale, perché Ettore mi sta antipatico (tutt’altro) e voglio che se ne vada. Sono in buona sostanza due le ragioni. La prima è costituita dal pensiero che pur augurandomi 30 goal da Ettore, risulta sempre complesso ripetersi se non migliorarsi l’anno dopo un gran bel campionato, non impossibile ma difficile soprattutto nella stessa squadra. La seconda, ovvero l’idea che un centravanti di movimento, possenza e finalizzazione, si può trovare senza rincorrere i grandi nomi spesso con un pessimo carattere e richieste impossibili. Un mestierante di categoria, non un ragazzino, che abbia voglia di cimentarsi ancora con la categoria, ho in mente un paio di nomi ma li tango per me, facendoli danzare insieme nella mia mente. Le diversità di veduta tra Innamorati, infine , sembrano le scaramucce cinematografiche tra la Sora Lella e Verdone, si può essere non sempre della stessa opinione ma in fondo ci si vuole tanto bene.

Paolo d’Abramo