Scazzola: “Ci abbiamo messo tutto quello che potevamo”
Scazzola, Secondo, Marino, Ronaldo, Castiglia
Scazzola, Secondo, Marino, Ronaldo, Castiglia
Prima di trascrivere le interviste, è notte, non abbiamo ancora notizie certe sull’infortunio al braccio sinistro di Ettore Marchi, nella mattinata di venerdì 3 aprile Vi aggiorneremo.
Cristiano Scazzola in Sala Stampa:”Ci abbiamo messo tutto quello che potevamo, contro una squadra forte, una squadra che lotta per andare in A diretta. Abbiamo preso goal su rigore abbastanza largo, simile a quello del Modena. Abbiamo avuto l’infortunio a Germano di natura muscolare, crampi a Castiglia“.
Massimo Secondo:”E’ difficile parlare della partita per molte ragioni. Il Vicenza ce ne spacca uno a partita ed hanno la fortuna di vedersi dare i falli a favore, è capitato con Ronaldo ed ora con Marchi. Complimenti ai ragazzi, grandissima prestazione, forse la migliore. Ci proviamo fino alla fine, sono convinto che con questo spirito ci salveremo assolutamente. Abbiamo bisogno di una grossa mano dai tifosi che vogliono bene a questa squadra. A chi grida a me ed ai collaboratori “Vergogna” chiediamo di stare a casa. Fino alla fine di questo campionato ci sarà questo presidente, vedremo i fenomeni che arriveranno dopo. Hanno picchiato per tutto l’anno Marchi, senza che nessuno dicesse niente e questa è la degna conclusione. Complimenti al Vicenza che è una squadra forte“.
Pasquale Marino:”Sono contento della prestazione, abbiamo creato tante opportunità, il risultato di parità sta molto stretto al Vicenza. Abbiamo interpretato molto bene la partita nei 90 minuti, la squadra fino alla fine ha voluto vincere. Viviamo alla giornata, cercando di fare il massimo, lavoriamo bene, lavoriamo con entusiasmo. Mi dispiace per l’infortunio a Marchi, è stata una scena da pelle d’oca“.
Ronaldo:”Ettore deve avere la forza di rialzarsi, mi dispiace, siamo dispiaciuti tutti, speriamo di farcela anche senza di lui. Sono contento di come sono rientrato, piano piano per riprendere la condizione migliore, ora ho un’autonomia di un’ora. Abbiamo giocato contro una grandissima squadra“.
Luca Castiglia: “Il calcio di rigore a loro favore è stato clamoroso, non l’ha presa con il braccio (Cosenza, nduc). Abbiamo chi dovrà sostituire Marchi al meglio. Dobbiamo continuare a lottare e soffrire fino alla fine. Non giochiamo a calcio come il Vicenza ma il cuore lo mettiamo sempre. Dobbiamo tirare fuori gli attributi, la Pro può salvarsi“.
Diceva dopo la gara il mio amico Marco – che vive a Genova ma viene sempre a vedere la Pro – che chi critica se vuole può dare concretezza alle sue critiche tirando fuori il libretto degli assegni, firmarne un paio e consegnarli al presidente, lasciando in bianco lo spazio della cifra da indicare. Ora, dopo una serata sull’altalena delle emozioni come quella di stasera, devo scrivere che, ora più che mai, si deve stare vicinissimi alla squadra ed alla Società. Contestare non serve, anzi è un danno, su questo il Presidente ha pienamente ragione. Occorre fare quadrato, testuggine, cemento armato per provare a conservare in tutti i modi ( leciti, s’intende) la categoria. Anche se c’è qualcuno che sta navigando in un oceano di debiti ed è davanti a noi, anche se può accadere che sospendano alle scommesse qualche partita dal risultato evidentemente già segnato, anche se non Vi piace come gioca questa Pro che è patrimonio di tutta la città. Viene voglia ora di essere proprio faziosi, riuscire a vivere convinti di non aver ricevuto neppure involontariamente raccomandazioni dall’ alto (o dall’Alto) e salvarsi bene può dare un’enorme soddisfazione. Senza Ettore sarà più difficile ma questa è l’occasione di dimostrare da parte del gruppo, della rosa di questa Pro, che si possono vincere le sfide più difficili rimboccandosi le maniche e sputando lacrime e sangue, lo devono i giocatori alla parte buona della tifoseria, lo devono a Ettore fino a qui strepitoso e lo devono anche o soprattutto a loro stessi, i giocatori che quest’anno sono con noi. Potranno trovare in futuro altre collocazioni grazie ai procuratori, agli sponsor o al Fato benevolo ma dovranno dimostrare che non hanno lasciato nulla d’intentato per salvare dalla retrocessione la Pro. E ce ne ricorderemo.
Paolo d’Abramo