Dolci armonie

E' ancora Primavera, ma già va ad Iniziare la lunga Estate del calcio

Claudio Foscarini

Dolci armonie. Giorno dopo giorno cresce l’attesa per le decisioni societarie e tecniche relative alla Stagione che verrà, la 2016/2017 in serie B. Occorre pazienza, non c’è altro da aggiungere. È però fisiologico, componente della natura umana sportiva e gossippara come nelle migliori tradizioni cinematografiche e calcistiche, ascoltare il battito. I segni di vita del bordocampo, delle panchine e della pelouse verde brillante sintetica. C’è chi guarda dal buco della serratura, chi attacca il cornetto acustico come uno stetoscopio alla parete accanto e chi interpreta i sogni, come l’Umile. Chi si accomoderà sulla panchina dei Leoni? Per intanto, nella traduzione dei sogni di questa notte, si dovrà attendere l’incontro in programma nei prossimi 7÷10 giorni tra le attuali proprietà che sono in possesso delle quote bianche, condivise in percentuali assai diverse. Cessione di una parte che resta comunque maggioranza, cessione della maggioranza o permanenza dello status quo – insomma tutto resta così com’è – con un contributo integrativo del socio torinese? Dalle decisioni prese dipenderanno le conseguenze, anche se il treno del mercato non aspetta. Restano non rilevanti – diciamo di minoranza –  le percentuali d’una permanenza di Foscarini a Vercelli, non impossibile, difficile. Moreno Longo è richiesto da alcune compagini di B, ed il Carpi potrebbe essere ora la pretendente forte – mentre Castori che ha guidato gli emiliani verso la A, Andata e Ritorno –  sarebbe diretto  ad Ascoli. Vercelli potrebbe non essere più la scelta dell’elezione per il tecnico della Primavera Granata. Nelle scelte hanno valore il Progetto, l’indispensabile Progetto presente in tutte le dichiarazioni dopo la firma del contratto, e in secondissimo terzissimo piano, l’argent, i zoldi. L’opportunità di allestire, con un braccino non troppo corto epperò esperto, una rosa competitiva. Perché tra una neoretrocessa dalla A e la Pro, si dovrebbe scegliere la Pro? Forse per la luce del Progetto, di speranze, radici, affetti, legami antichi e recenti? Chissà. Nell’ipotesi in cui il socio torinese fosse posto nelle condizioni di regalarci un Sogno grande ancora più grande di quello vissuto in questi anni, allora il quadro potrebbe cambiare prospettiva. Anche perché, come noto, la prima fase del mercato s’incentra generalmente sui giovani, Primavera al primo o secondo giro in serie Cadetta e su Speranze già in parte realizzate. Se, per esempio, Simone Andrea Ganz è obiettivo non solo della Pro ma anche del Verona e pure di altre squadre, magari contano le ragioni del Cuore e delle radici antiche, magari ha maggior rilievo la cifra contributo che il Verona può mettere sul tavolo per accaparrarsi le prestazione del figlio di Maurizio, Ganz. Partenze e arrivi, giocatori in scadenza di contratto, in prestito temporaneo, in partenza. Tra gli arrivi –  ferma restando l’idea obsoleta che un allenatore deve avere un solo modulo e su quel modulo si fonda la campagna di mercato, con il risultato, nella malaugurata ipotesi, di avere a metà campionato 5 o 6 esterni e una sola punta centrale o due, magari in stagione no o  ni – la qualità, o la si scova o la si paga, nella dolce armonia tra chi esprime desideri e chi dovrebbe realizzarli, senza ricorrere a ripieghi. È nel complessivo di quanto saprà scovare o spendere la Pro che si giocano le speranze e le certezze del prossimo mercato, del prossimo campionato. Video, Pane e Tulipani con il nostro amato Ganz.

Paolo d’Abramo