Il volto tirato della vittoria

La prossima sarà domenica ore 15 al San Nicola di Bari

Luca Castiglia - Spazio Elle Foto Marco Lussoso

La vittoria sulla Virtus Lanciano ha il volto tirato di Cristiano Scazzola, prima durante e dopo la gara. Prima, quando si dirigeva  a piedi verso il Robbiano Piola concentrato verso la battaglia. Durante, a richiamare i suoi nella tensione agonistica che una corda di violino è la lenza che s’immerge a pesca di siluri nel Mincio. In piedi davanti alla panchina, non siamo ancora ai livelli di Lino Nobili ma neppure vicini al vincitore della battaglia di Alessandria, Giovannino Sacco, che il compianto ed indimenticato amico, oltre che Innamorato, Liliano Vodano (appartenente alla schiera degli Angeli Innamorati che vegliano sulla Pro dall’alto) diceva essere simile ad un boa, apparentemente calmo, seduto e sbuffante sulla panca a fianco del caschetto biondo Fostinelli o del ragazzo di Cascine Strà (anche se alcuni Storici lo dicono sangermaneseFranco Valera (che in realtà è originario di Buronzo, l’ex Savino è di Cascine Strà) . Alla fine,  ieri prima domenica della Primavera Bianca, la tensione in Sala Stampa era ancora evidente ma i tre punti ormai in tasca (e non lasciati come un foglietto qualsiasi vicino a una panchina, nei giardinetti). E pensare che in tribuna sembra siano stati avvistati, per esempio, l’ex allenatore della Pro Belvedere Discepoli e l’indimenticato “Stratega” di brucatiana memoria.  E pensare che inutilmente –  perché non sarebbe accaduto nulla, riconosco gli incubi premonitori da quelli farlocchi e confermati già in mattinata da voci amiche, ribadite nel pregara –   si stava allungando l’ombra dei “Cugini” ( i Cugini, è chiaro no?)  che avrebbero potuto (o voluto?)  fare a mezzo d’un oneroso contratto toscano. E invece no. Tre punti in saccoccia, tre punti soffertissimi, forse fin troppo. Ma va bene così. Van bene i palloni tirati in campo a gioco in corso dalla Tribuna ( gli fosse arrivato a tiro anche l’Umile avrebbe fatto così) , va bene frammentare un tempo ancora lunghissimo quando la gara è verso la conclusione, portar via ossigeno agli abruzzesi che come accaduto ad altri avversari di questo campionato, quando non sanno che scusa tirar fuori, dicono che il campo è piccolo. Ma andate a vedervi le misure ufficiali o misuratelo Voi prima della partita, così lo scoprirete  uguale agli altri. La differenza, amici avversari, è che sentite il fiato dei Leoni (quando sono tali) e degli Innamorati, lo sentono anche gli arbitri che (come Mi aveva confidato, mercoledì notte in sogno Farina, responsabile della Commissione Arbitri Nazionale di serie B, non Ve l’avevo riportato perché alcuni sogni sono secretati per tre giorni), patiscono un poco la diretta vicinanza del campo agli spalti.  Dovremmo giocare con la stessa pugna (anzi avremmo dovuto farlo sempre senza attendere scoppole pesanti ed il fuoco a ridosso dell’osso sacro). Sarà che alcuni arbitri patiscono il Robbiano Piola (mi ricordo qualche tramestìo per Fuschi, Sancini, Sciamanna, Velotto per esempio) la Pro in questo campionato patisce gli stadi graaandi, Catania, Bologna, non c’è il due senza il tre, speriamo di no. Protocollata ed archiviata la partita con la Virtus Lanciano pensiamo al Bari del nostro cecchino Bellomo (nel senso che in passato ci ha già sparato,nduc), domenica 29 alle ore 15, per questo gli allenamenti riprenderanno martedì, e i dilemmi settimanali, presto disciolti come Idrolitina, sarà Ronaldo titolare o Musacci al posto dello squalificato Castiglia? I giardini di marzo si vestiranno –  per noi –  di nuovi colori, in trasferta?

Paolo d’Abramo

Nduc: Franco Valera, il ragazzo di Buronzo che era in rosa  nella Pro, Stagione  1978/79, spareggio di Pavia con il Legnano e rimase fino all’83/84, ritornò a giocare nella Pro l’anno della Promozione (la Categoria) nel 1990/91. Grazie a Maurizio Cavalletti ed a tutti coloro che hanno interagito come Memorie Storiche supplementari e determinanti 🙂