Momo Coly, la pacatezza e la determinazione dell’uomo, del calciatore

Conferenza Stampa di Coly che racconta le sensazioni attuali personali e dello spogliatoio

La determinazione e soprattutto la pacatezza di Mohamed Coly (nessuna relazione di parentela con il Coly del Brescia) in conferenza stampa, giovedì 16 ottobre. “Sto bene, nello spogliatoio abbiamo il morale giusto, stiamo tutti bene. Sabato scorso con lo Spezia è stata una partita equilibrata, abbiamo fatto vedere che siamo all’altezza della situazione. Ci aspettiamo un  avversario tosto, con una forte determinazione, noi dovremmo essere altrettanto determinati e concentrati. È una Pro che oggi si conosce di più, sempre meglio, è più rodata, consapevole anch’essa dei mezzi. Il Frosinone è stato, al momento, l’avversario più tosto, al di sotto delle aspettative…nessuna delle avversarie. Abbiamo già affrontato squadre che giocano con un modulo simile a quello del Brescia, è una formazione forte e Caracciolo fa fare un ulteriore salto di qualità alla squadra. È una squadra, il Brescia – che ha meno punti di quelli che merita – noi dobbiamo approfittare dell’eventuale momento di difficoltà. Certo, è uno svantaggio per noi giocare su campi non perfetti, preferiamo giocare palla a terra ed avere un bel fraseggio. In questo campionato è importante fare punti adesso, il campionato al ritorno è tutta un’altra cosa, è sempre più difficile fare punti al ritorno. Come diceva l’anno scorso non ricordo più se il Presidente o il Direttore Sportivo dell’Avellino, è come una gara di Formula 1, le qualifiche il girone d’andata, il campionato vero è al ritorno. Resta comunque, la serie B, su un buon livello. Andiamo a Brescia per fare risultato“.  A questo punto finisce il pezzo sportivo ed inizia l’approfondimento umano e sociale, seguitemi se avete tempo e voglia. Ho accennato, in attacco d’articolo,  alla pacatezza di Momo. Nato a Dakar il 2 febbraio 1984, è un Diola, gruppo etnico di quell’area del Senegal, Casamance, che comprende anche parte di Gambia e Guinea Bissau, zona che i Diola hanno occupato a partire dal 1200, labirinto inestricabile di paludi. I Diola non hanno una Società suddivisa in caste di cantori della tradizione orale, schiavi e nobiltà ma, diversamente dagli altri gruppi etnici che vivono nella regione Senegambia, i Diola hanno sviluppato una Società che, pur conservando riti e tradizioni, ha il punto di forza  nella consapevolezza collettiva e nella natura egualitaria e democratica della collettività, inclusa in villaggi retti da Consigli degli anziani. Prendendo con le pinze qualunque tipo di paragone con l’Europa, si potrebbe dire un modello contemporaneo di democrazia. I Diola suonano soprattutto due strumenti, l’Ekonting, a tre corde ed originariamente costruito con legno di palma, ed il Galire, monocorda e suonato con l’archetto. Ora, tutto sommato, umilmente penso che la maturità e la pacatezza di Momo derivino anche da questo modello sociologico e culturale, sempre presente in lui che è arrivato in Italia all’età di 9 anni. Ah, stavo trascurando la terna arbitrale più il quarto uomo ! 

Arbitro di Brescia vs Pro Vercelli sarà Mariani da Aprilia, assistenti Colella e Carelli, quarto uomo Lanza.

 

Paolo d’Abramo