Il Punto di Paolo d’Abramo/La Giostra e il Leone, un tranquillo sabato nel Paese di Kind Kusa Bu Kre

Il Punto si sposta questa settimana in un Paese molto lontano dal luogo in cui abitualmente stiamo

Nel Campionato di Calcio a Kind Kusa Bu Kre (che – tradotto dalla lingua indigena a metà tra il tedesco ed il creolo – significa “Bambino cosa vuoi?”), Paese che si trova dall’altra parte del Mondo rispetto a noi, ogni turno del Torneo è, praticamente, un giro di giostra in un parco divertimenti in cui i bimbi provano sempre emozioni nuove ed i gestori dei macchinari in multiproprietà –  diversi per ogni partita – cercano di attribuirsi tutti i meriti quando i fanciulli scendono ed escono felici, spesso non vogliono neppure alzarsi, scendere ed uscire. Se invece non c’è stato divertimento, o peggio è capitato qualcosa di brutto,  addossano agli altri comproprietari le responsabilità della cattiva manutenzione e dell’uso delle parti comuni. Le quote di proprietà delle giostre sono in carico a 1)Fortuna, 2)Associazione Direttori di Gara, anzi di Giostra, 3)Società Allenatori & Giocatori (SAG, 50 e 50 ma non sono sempre in accordo al loro interno), dunque 33, 33, 33 come diceva Leonardodavvinci a Saverio e Mario dalle parti di  Frìttole. Resterebbe quell’uno per cento di proprietà, che dovrebbe essere appannaggio dell’MdG (Megafonisti di Giostra), il personale addetto a descrivere funzionamento e qualità delle giostre al di fuori del Luna Park. Quest’uno per cento è quasi sempre inviso da tutti, dai bimbi che dicono essere i rappresentanti dell’MDG incompetenti o mendaci (alcuni tutti e due)  ma non solo. La proprietà n°1 avoca a sé tutti i diritti decisionali,  la n° 2 non parla quasi mai e quando lo fa accusa tutti gli altri e respinge ogni responsabilità, la n°3 non solo pensa che quelli dell’MdG siano incompetenti ma ritiene che si possano considerare dei poveracci ed anche falsi, invidiosi perché sono quelli che, per la maggior parte e nell’intorno dell’ambaradan (luogo immaginario dove si svolgono gli incontri) ci guadagnano meno di tutti ed infine perché alcuni sono come quei moscerini fastidiosi che di notte Ti vengono a ronzare intorno all’orecchio e Tu non riesci a sgneccarli sul muro o tra le mani e le lenzuola. L’opinione della proprietà n° 3 è spesso condivisa anche dai fruitori delle giostre, cioè i bambini del paese di Kind Kusa Bu Kre. Ieri, per esempio, ho visto per Tv un servizio su una giostra di questo campionato, una giostra che sembrava proprio brutta, rappezzata come un patchwork della nonna e piena di buche nello spazio occupato dal macchinario mobile. Ma Vi voglio raccontare come ha funzionato, tanto lo so che  – Voi che mi leggete e avete visto la giostra – su questo divertimento Vi siete già fatti un’opinione (e non la cambierete). I bimbi sono entrati e sono rimasti, per darvi l’idea, in questa specie  di spazio cinema a 3D per assistere alla proiezione realistica. Nel corso della proiezione che raccontava di una partita di calcio (il campo era molto simile allo spazio verde dietro alle giostre, nella foto in alto), sembrava che le due squadre fossero molto diverse, una vestita di bianco e fatta di brutti, forzuti (uno addirittura che sembrava  Sandrino il Mazzolatore solo che lui  la barba ce l’ha solo tra mento e collo), cattivi, correvano picchiavano e saltavano come Naruto sulle buche, stavano nella loro parte del campo e mazzuolavano, appunto, avevano conquistato l’obiettivo, si erano sfamati e difendevano le loro roba. L’altra squadra nella proiezione 3D appariva timida, quasi impacciata, tutti mingherlini ed impauriti come lo scricciolo zoppo davanti al pitbull, cercavano di correre, di saltare ma non riusciva e così il film è andato avanti per un po’ ma alla fine mi è sembrato che diversi bimbi non fossero molto contenti. Mi hanno detto che sabato si prova un’altra giostra, tipo “divertimento come essere al mare”, spero sia meglio, per i bambini ed anche per tutti quelli che seguono il Campionato di Calcio a Kind Kusa Bu Kre.

Paolo d’Abramo