Le pagelle – In pochi meritano la sufficienza

In difesa, Ranellucci-Cosenza coppia da incubo. Troppe cose son tornate a non funzionare…

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Valentini 5: sulla prima rete nulla da dire nell’uno contro uno con Lupoli, sulla seconda la sfortuna fa carambolare il pallone sulla sua schiena dopo aver colpito la traversa, sulla terza rete si fa trovare impreparato.
Ranellucci 4: la sua disattenzione sul contrasto con Sforzini al 3′ concede a Lupoli di insaccare a rete e di dare inizio al “cappotto”
Cosenza 3: uscendo dal campo, mentre le telecamere di Sky lo inquadrano, leggendo il labiale del difensore, il telecronista
interpreta il pensiero che avrebbe rivolto all’assistente dell’arbitro con queste parole: “Ce l’avete con me”. Va bene che non c’è nessun replay e Sforzini si è ben guardato dal contrariare l’arbitro, ma non è la prima volta che Cosenza rimedia un rosso mettendo in difficoltà la squadra
Sini 5: il primo a dare segni di nervosismo e di insicurezza nella retroguardia bicciolana è proprio il giocatore delle giovanili della Roma. Emblematico il suo gesto di stizza su Ronaldo, dopo un precedente fallo su Lupoli, a due passi dal guardalinee
Cancellotti 5: insieme al suo compagno di reparto Cosenza non interviene su Sforzini che, librandosi in aria, ha il tempo di girare in rete la sfera del momentaneo 2-0 (dall’87’ Bencivenga sv: poco più di una corsetta per una manciata di minuti prima del triplice fischio)
Espinal 6: il buon Vinicio alla distanza perde lucidità e
concentrazione, lasciando spesso sfilare i toscani nelle retrovie vercellesi. Un turno di riposo potrebbe fargli riacquistare morale e tonicitá
Rosso 6: corre per tutta la partita soffrendo, inevitabilmente, il macigno psicologico del risultato e quello più reale dell’inferioritá numerica. Nel finale si lascia andare alla frustrazione rimediando un giallo per uno schiaffo ai danni di Crimi
Scavone 5: un prestazione tra luci e ombre, con qualche buona invenzione alternata ad imprecisioni varie. Da rivedere.
Fabiano 6: uno dei “motorini” di centrocampo più validi dell’organico prova a lottare e ad avventarsi su ogni pallone, almeno fino a quando un infortunio lo costringe ad abbandonare il campo (dal 35′ Caridi 4: entra quando ormai i “giochi” son fatti e per nulla incide nel prosieguo del match)
Di Piazza 6: l’attaccante siciliano ha poche chance di dimostrare il suo valore. Solo nel primo tempo si è vista qualche giocata, rimediando tra l’altro diversi “calcioni” dagli avversari… Ancor prima della fine del primo tempo, Camolese lo preferisce a un difensore per riequilibrare l’assetto della squadra (dal 43′ Modolo 6: la sua presenza, seppur di convenienza tecnico-tattica, risulta utile nella ripresa limitando il passivo e dando l’impressione di essere l’unico a reggere il peso della difesa della Pro)
Tiribocchi 6: il centravanti che inizialmente partiva spalleggiato da Di Piazza e Fabiano, con il passare dei minuti, si ritrova pressoché isolato, non potendo di conseguenza essere molto utile alla causa vercellese. Avrebbe una buona occasione al 63′, ma l’estremo difensore
maremmano non si fa cogliere impreparato. Ancora un volta, però, c’è da sottolineare che il “Tir” continua ad essere servito poco e male dai compagni.

Mister Camolese 5: l’idea di schierare un 4-3-3 poteva essere vincente, ma prima di provare o tentare nuovi moduli, c’è da lavorare molto (se non parecchio) a livello di singoli e di mentalità. Il Grosseto andato in ritiro punitivo ha tirato fuori gli artigli, la Pro Vercelli partita giovedì pomeriggio per la Toscana per trovare serenità invece torna a casa con le pive nel sacco.

 

A cura di GIORGIO MORERA