L’accudenza paga sempre, forse

Questi pulcini abituati al calore d'una Società accudente si dovrebbero ricordare che sono anche un pò leoni.

Pier Luigi Branduardi, un Leone Storico, da Wikipedia

Quando Marco Sesia allenava la Pro eravamo al Bozino ancora in vita e mi ricordo che un giorno  mi disse “Il 4-3-3 è il gioco più bello del mondo“, si sa, gli anziani hanno sempre la memoria a breve che fa cilecca ma la mia memoria lunga può arrivare fino alle guerre puniche, anzi no, almeno fino a Branduardi, nel senso di Pier Luigi. Oggi la Società Pro che nelle ultime 5 gare del Girone di Ritorno  ha fatto meglio solo di Ternana e Varese (due punti, loro ne han fatto 1) costruisce un cubo protettivo intorno al mister che lo assicuri dal fulmine e dal tuono, dalla pioggia odierna e da tutte le intemperie del Campionato. Ora, si può essere d’accordo sul fatto che si cambia l’allenatore solo se questo ha lo spogliatoio contro ( e non è così ) , oppure perché si potrebbe ritenere che un altro allenatore disporrebbe il gran materiale umano a disposizione con maggior profitto ( e comunque  servirebbe un motivatore alla “Ti spezzo le gambine“, con le conseguenze dell’esplosione d’uno spogliatoio ora accudente, così come accudente è  tutta la Società e tutti  – riscrivo tutti –  i Tifosi) o ancora per dare una scossa all’ambiente. Infine  si potrebbe riavvolgere il nastro del tempo fino al mercato di gennaio ma non si può. Sono tutte soluzioni impraticabili, personalmente mi rammarico solo di non poter riavvolgere il nastro del tempo fino a gennaio perchè, assai sommessamente, resto convinto che nel mercato di gennaio ci siamo vagamente indeboliti ( e vai con le litanie che “sì però giocavano poco, costavano troppo”…vabbè). Oggi “ci ritroviamo alle cozze”, nel senso che dopo arrivano i babà,  il limoncello e salutiamo la B. A meno che. A meno che accada una specie di miracolo laico. Che gli esterni bassi di difesa riescano a fare quei 50-60 km a partita per dar man forte al centrocampo e sostenere ogni tanto l’attacco  va anche oltre  l’idea di miracolo laico. Che i tre uomini di centrocampo messi di volta in volta riescano a far meglio degli avversari abitualmente in 4 o 5 è altrettanto sovrannaturale. Che Marchi ed i compagni di reparto possano eventualmente recuperare la serenità che potrebbe venir meno quando fanno un paio di reti a partita ma la difesa ne prende sempre almeno una in più. Che Di Roberto si ricordi di essere –  ancora –  un giocatore di serie B così come Coly, amnesico almeno una volta per gara.  Che Russo non dia ragione a quelli che abbiamo incontrato in giro per le città  e gli stadi d’Italia dove lui ha giocato, sicuri che l’incertezza accompagni il nostro portiere e lo distragga almeno una volta per partita.  Che Ronaldo tolga i marroni roventi dal fuoco, ci spero ma con qualche riserva. Innanzitutto, perchè dovremmo procurarci delle punizioni in fase offensiva. Poi perchè potrebbe farsi prendere dal nervosismo anche lui, Pompeu Ronaldo Da Silva e farsi ammonire  piuttosto spesso. deve rientrare, smistare palloni, inventare gioco e dare energico ottimismo ad una compagine che un osservatore esterno potrebbe –  con perfida cattiveria –  definire bollita. Questi pulcini abituati al calore d’una Società accudente si dovrebbero ricordare che sono anche un pò leoni. Tutti vorrebbero scrivere o fare il tifo per una squadra formata da giocatori con carattere nerbo e capacità di soffrire ma  qualche volta, sfortunatamente –  accade che non sia così e – casomai s’arrivasse per (s)fortuna –  questi nostri atleti potrebbero ulteriormente sciogliersi di fronte al sole dei play out. La squadra prende il carattere dell’allenatore ? Ditemelo Voi, io un po’ l’ho sempre sentito in giro ed un po’, nella mia Umile esperienza di millanta anni di calcio, l’ho visto direttamente. Vogliamo stare ancora a parlare di formazione per sabato, di Ronaldo che potrebbe fare uno spezzone, delle speranze che ci accompagnano turno dopo turno ? No. La Virtus Lanciano che ha vinto in casa con l’Avellino per uno a zero, ha segnato 44 reti e ne ha subite 37, ha perso l’ultima il 21 febbraio a Bari per due reti a zero, si ritrova con 43 punti a tre dai play off ed è la squadra che ha pareggiato di più, 16 gare, fuori casa 2 vittorie, 10 pareggi e 3 sconfitte. D’Aversa propone il 4-3-3 con , per eesempio come nello scorso turno , Aridità; Conti, Aquilanti, Amenta, Mammarella; Vastola (61′ Di Cecco), Bacinovic, Grossi (88′ Paghera); Piccolo (68′ Gatto), Monachello, Thiam. A disposizione: Petrachi, Nunzella, De Silvestro, Agazzi, Pinato, Cerri ( che tra l’altro è molto apprezzato dal mio amico Telli).

Paolo d’Abramo