Patron Secondo torna su Lotito: “Per lui siamo una squadra del c….”
Ai margini delle considerazioni sulla partita, quella di quest’oggi era un po’ il derby delle piccole squadre che praticano e costruiscono un ottimo calcio rispettando sempre e comunque i conti. Due squadre non nominate esplicitamente dal presidente della Lazio e vice in Figc Claudio Lotito (che se l’è presa con Carpi, Frosinone e Latina) sul discorso rapporto grandi squadre-grandi introiti nella telefonata-scandalo col general manager dell’Ischia Isolaverde Iodice. Due squadre e società virtuose… “Due squadre del c….”, ha detto ironicamente amaro il presidente Massimo Secondo “perché – prosegue – è così che ci considera Lotito. Non mi sono stupito, però, perché queste parole, per quanto rubate ad una telefonata privata, non fanno altro che confermare ciò che si sapeva già da tempo”. Un vero e proprio segreto di pulcinella: “Esattamente. Ma aldilà di tutto, mi piacerebbe che ci si domandasse il motivo per cui il Parma prosegua il campionato in Serie A nonostante sia completamente affossato dai debiti. O perché, in B, per lo stesso motivo, si tardi così tanto a dare al Brescia quei famosi sei punti di penalizzazione. Penalità che, invece, per esempio, è stata subito comminata al Varese. Il calcio, ancora una volta si dimostra essere lo specchio della nostra società, quella tutta italiana dei due pesi e due misure”. Il motivo? “Perche, ripeto, siamo una squadra del c…. (ci premuniamo di ottemperare alle regole della censura, ndr) – ribadisce Secondo – prendete un altro tema, che spesso passa in secondo piano: è da quando mi sono insediato alla presidenza che i nostri ultras, un gruppo di cinquanta persone, chiede di poter tifare con un megafono e un tamburo, senza riuscirci. Al Dall’Ara di Bologna, invece, nella partita della Vigilia di Natale, esplodeva una bomba carta dietro l’altra. E allora? Cosa bisogna pensare? Che esiste un distinguo a prescindere. Il Carpi? Mi auguro che vada in Champions League”.
Chiosa affidata al ds Massimo Varini: “Ci si dimentica che lo sport è uno sport e che il businness debba prendere una strada parallela. Forse è meglio che Lotito consideri il fatto che se il calcio italiano sta ancora in piedi è proprio grazie alla gestione oculata delle attività tipiche dei piccoli club. Se stiamo a guardare agli esempi mostrati dalle società di blasone, non si può far altro che mettersi le mani nei capelli”.
Stefano Fonsato