Tra dubbi, lamenti e ovvietà
Russo più sì che no, Coly probabilmente fuori. Questo ad interpretazione, perché tutto può essere, anche pretattica ma allora ditelo. Basta un comunicato pregara senza conferenza e via, che già accade che l’Umile la trascuri per esigenze superiori. Ci mancavano pure le critiche agli arbitri. Non dovremmo sermonare da Vercelli, noi che di critiche ne abbiamo ascoltate un certo numero ma la famiglia Paparesta, Gian Luca è il presidente – a maggio 2014 si è aggiudicato l’asta fallimentare per 4,8 milioni di euro con il club sommerso da alcune decine di milioni di euro di debiti – non è nuova a questi sfoghi, gia 4 anni fa Romeo padre di Gian Luca, per chi eventualmente non lo sapesse entrambi ex arbitri, si scagliava contro i torti nei confronti degli amati Galletti, che non sono quelli della Pro Belvedere ma il soprannome dei giocatori del Bari. Il mister, appunto, del Bari Devis Mangia predica determinazione e concentrazione, da due gare non si vince, è ora di tornare al successo, Bari è una piazza che non può attendere. È vero, migliaia e migliaia di abbonati ed una certa. Una certa consuetudine alla serie A, una certa pratica della Procura locale per le indagini sul calcioscommesse, una certa presenza, 8 anni in due frammenti 1982-1987 e 2006-2009 alla Presidenza della Figc da parte di un barese, Antonio Matarrese, ricordate? Di certo il Bari potrebbe essere considerata una predestinata, al ritorno rapido in serie A, alla vittoria domani, a Vercelli. Vale comunque la pena di combattere, almeno questo. Con o senza Coly, con o senza Russo, magari con Statella, l’ex di turno che, fino ad ora, ha avuto poco spazio, soprattutto per ragioni di natura fisica. I giocatori dovrebbero aver compreso com’è il pubblico di Vercelli, gli intimoriti avversari e pure i nostri che devono cancellare la poco brillante prestazione di Lanciano. Vediamo di non deludere, va bene che dobbiamo salvarci ma alla recente media d’un punto ogni 3 partite non si va molto lontano e le prossime si chiamano Bari al Robbiano Piola, Vicenza al Menti, Livorno nello stadio Picchi all’Ardenza. Poi arriverà la squadra che si chiama come un fiume.
Paolo d’Abramo