Solstizio d’estate e veline assenti

Solstizio d’estate

Solstizio d’estate ed in tema climatico potete interpretare il sole in immagine come un sole che sorge. O che tramonta. Allo stato attuale qualunque considerazione sulla Pro è ipotesi, nulla filtra se non le rassicurazioni che si stia lavorando per il bene della Società. Pro a Vercelli, naturalmente, con la esse maiuscola di Società. Tra gli Innamorati, un senso di moderata impotenza, o di rassegnazione. Oppure ancora di fiducia nelle mosse del Presidente ed infine nella certezza di quel che si è avuto ( la scalata alla serie B, meravigliosi quegli anni ). Non sorprende l’attuale assordante silenzio societario, oltre le notizie fatte filtrare dalle stanze del calciomercato, Mammarella alla Ternana, Berra al Monza, Germano ha senza dubbio mercato, Morra anche, liberi tutti quelli che riescono ad accasarsi altrove, con rescissioni, non so se ci sono margini per cessioni con profitto per la Società che una volta aveva la sede in via Massaua. Resterà una scatola semivuota sgravata dei contratti più onerosi e pronta ad essere ceduta, oppure viene rinnovato l’arredamento per essere sostituito con roba fresca e frizzante, giovane e sbarazzina ? Chissà. Mattia Bani potrebbe essere ceduto dal Chievo Verona ad altra squadra e se ciò accadesse alla Pro andrebbe il 50 % del ricavato. Non sarebbero spiccioli, si parla di cifre superiori al milione di euro, belle vitamine per la Stagione in serie C, con apparati ambiziosi ed altri che fan fatica. Pigliacelli che ha giocato in serie A, in Romania? Non si conosce ancora il suo destino. Il direttore sportivo ? L’allenatore ? Attendiamo di sapere, ci sono ancora tante panchine libere, Soda ha concluso la sua esperienza a Gozzano, Cristiano Lucarelli è ancora libero, i nomi circolano ma sono solo supposizioni. Sulle trattative societarie e di mercato, su abbonamenti e prospettive, solo nebbia. Oltre i dubbi, non resta che ripetere alcune certezze, che la passione degli Innamorati resta tale negli ultimi irriducibili, potrebbe risvegliarsi – ma con calma – a fronte di un buon inizio di stagione, lascia la moltitudine di ex Innamorati nell’inquietudine oppure nella conclamata indifferenza, terribile. Naturalmente ognuna delle parti è convinta di avere ragione, l’attuale Società insoddisfatta della risposta del territorio, produttivo e di sostegno morale, i tifosi del l’assenza di segnali di vita. In tutto questo l’informazione ha due strade, la prima è quella di riportare le note ufficiali con diligente solerzia e intervistare le cariche societarie in essere per indicare acriticamente le posizioni. Sulle note ufficiali è facile, non ce ne sono da qualche giorno. Sulle interviste, che dire ? La situazione è chiara, la Pro viene iscritta – il termine è il 24 giugno – al campionato di serie C e – se ci saranno le condizioni utili – sarà ceduta. In caso contrario, cioè se non sarà ceduta, sarà allestita una Rosa giovane e sbarazzina, appunto. Restiamo quindi in attesa. Di cosa ? Non è chiarissimo di cosa si resti in attesa, di notizie, comunicati, aggiornamenti, comunicazioni, corde e cordate, veline in senso giornalistico, veline in senso televisivo, sigle iniziali, sigle finali, segni, cerchi nel grano, insomma restiamo in attesa, acritici quanto basta e non basta mai in questa sfumata contrapposizione tra la parte della tifoseria che non finirà mai di ringraziare l’attuale dirigenza aggiungendo che se non piace i soldi possono metterli i criticoni e questi ultimi, convinti che essere presidenti della Pro è onore ed onere, talvolta fino al martirio. Accadde a Vercelli in ambito sportivo per un paio di grandi uomini che già ho ricordato più volte. Sgombriamo il campo dai dubbi, il martirio non è di sicuro auspicio, rappresenta solo l ‘esempio di Amore assoluto per un fine supremo, l’essenza dell’Amore. Un’idea romantica che nulla ha da spartire con profitti e perdite, con il mero calcolo numerico. Restiamo in attesa, dell’estate. E di quel che potrà accadere di buono. Solstizio d ‘estate e Veline assenti, in senso giornalistico, si danza sul filo della sopravvivenza e non c’è musica triste o allegra come quella sul Titanic, avanti così, nel silenzio in attesa di notizie.

Paolo d’Abramo