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La Signora che visse due volte. Non bastava morire dentro una volta sola, dentro il campo, in classifica finale, sei retrocesso dopo un campionato con poca gloria e finisce lì. No, non bastava. Dopo un po’ che sei freddo e i vermi stanno compiendo la loro opera ti dicono, anzi vieni a sapere che puoi vivere ancora, in serie B, prati fioriti e amici che ti sorridono. Ti ricomponi. E invece No. Tra gli amici si nascondono serpi, approfittano delle loro doti, migliori delle tue e ti ritrovi morto, in serie C. Non è quello che è accaduto al Catania, in quel caso gli amici, per telefono,  gli han detto che poteva rivivere. È quello che sta accadendo a noi, insomma a noi, diciamo alla Pro.  Ma non solo. Ti ritrovi morto e senza speranza di risorgere perché chi dovrebbe infonderti gioia di vivere dopo il morir invece dice che dovrai avere pazienza, il laico purgatorio sarà lungo. Come potete facilmente intuire la situazione, da qualunque lato la guardi, non è bella. La Bianca Signora è appesa ad una grondaia pericolante e sta per cadere, nella notte senza luna. Non ci consola che giocheremo in Tim Cup a Brescia il 5 agosto, non ci consola che la colonna Vives andrà a giocare presumibilmente dagli amici ternani, non ci consola neppure che oltre a Schiavon e presumibilmente Tedeschi svincolato dalla Spal  arriveranno anche Grillo e Bellemo. Il primo l’anno scorso a Pagani,

https://www.transfermarkt.it/antonio-grillo/profil/spieler/154888

il secondo è questo

https://www.transfermarkt.it/alessandro-bellemo/profil/spieler/241052

un centrale di centrocampo giovane ma con già buone esperienze in serie C. E non è finita qui, la Rosa verrà ulteriormente ridefinita, come saranno ridisegnati in ordine sparso la sentenza sui ripescaggi, la composizione della B, l’attuale entusiasmo dei tifosi e la pena aggiuntiva tra le fiamme del fuoco infernale per tutti coloro che pensano Vercelli e la Pro, in particolare il suo pubblico, indegni non solo della cempionslig ma anche della serie B. Effetto Vertigo, zoommata avanti e indietro, prima pensi di ripigliarti la vita e poi ti ricacciano agli inferi, sotto la firma.

Paolo d’Abramo