Fede, speranza e umiltà

Sabato pomeriggio a Bari

Sala Sala

Fede, speranza e umiltà. Il titolo del pezzo che ho pubblicato ieri sull’Eusebiano al termine della gara che ha portato un ottimo punto alla classifica della Pro sottolineava la sconfitta dei pessimisti. Il due a due contro il Cesena di Castori dopo la brillante rimonta sui due goal di svantaggio non è casuale, è il frutto di quell’organizzazione di gioco e della rabbia agonistica di ritorno utile a portare in quota otto (o nove o ventordici) i risultati utili consecutivi da quando GianLuca Grassadonia è tornato sulla panchina della Pro dopo la parentesi Atzori. Naturalmente i pessimisti vorrebbero gragnuole di goal, di successi accompagnati da gioco spumeggiante. Anche sequenze di vittorie stentarelle ma vittorie. Di vittorie perché senza vittorie non ci si salva. È tutto vero, non ci si salva senza vittorie. Nessuno potrà smentirmi quando scrivo che in qualche Stagione passata sono stato sommessamente critico rispetto a tratti di campionato – e partite incluse – a mio avviso condotte con modeste barricate, gioco sparagnino velleitario o di profilo diverso rispetto alla Rosa a disposizione. Se volete veder vincere sempre o spesso senza soffrire, ebbene la Pro non fa per Voi ed alcuni, avendolo inteso, non vengono purtroppo più. E comunque nei casi sportivi faccio le preferenze e Grassadonia, oltre che bravo, a me sta anche simpatico.  Ieri a Cesena, dopo un primo tempo francamente terrorizzante per le prospettive a breve, a medio, a lungo, Grassadonia – per scelta o per necessità – ha messo in opera cambi utili e di sostanza. Gli ingressi di Gladestony e di Berra, per esempio. La tenuta atletica della squadra. La metamorfosi necessaria. Credo che non si debba ragionare per simpatie e antipatie a prescindere come fanno alcuni Innamorati, e neppure lamentarsi per l’assenza di goal da parte dei nostri frombolieri, termine in disuso ma – mi pare – correttamente ironico, SuperCastiglia è il nostro goleador. Verrà il tempo anche per Ivan e per Kanoutè, sopite – Vi prego – la crescente curiosità connessa e spinta da dietro. Da chi? Dalla critica che intravedo  già pronta quando Ivan non si dimostrerà come  preventivato il vero erede non solo doppione di Vives e Paghera ma plasmato e duttile campione almeno come Spinazzola oggi, ( ma che scrivo Spinazzola ! ) o almeno Castiglia. Sabato andremo a Bari, poi a memoria mi pare Carpi ma facciamone una per volta. Il Bari, guidato da Fabio Grosso, aveva indisponibili prima del rinvio di Avellino Floro Flores e Brienza, Busellato. Infortunati  i difensori Oikonomou e Empereur, il mediano Salzano. Piazza ambiziosa, Bari da anni insegue il sogno del ritorno in A. Al link sottostante troverete le notizie e i risultati precedenti

https://www.diretta.it/squadra/bari/xIkUr2vO/

I pessimisti Innamorati temono per la presenza, anzi l’assenza di Vives, si chiedono quando rientreranno per esempio Alcibiade, Rovini, Bertosa, Grossi e Ivan, per quest’ultimo un esordio più che un rientro. Abbiate fede laica come me, io ce l’ho nel naturale erede di HH, e la penso come quando disse – mi pare di ricordare che lo disse proprio, non ricordo se nella fase 1 o nella fase 2 – che ci salveremo senza passare dai play – out. Fede, speranza e umiltà. Oltre alla perfetta organizzazione di gioco. Viva viva il goleador.

Paolo d’Abramo