Grassadonia, prima dell’Ascoli

Grassadonia, prima dell’Ascoli. GianLuca Grassadonia, il ritorno. E i problemi non mancano, tra classifica, infortuni, la sfida decisiva contro Serse. “Ho trovato bene i ragazzi, con grande disponibilità, con grande intensità. Ci apprestiamo ad affrontare una gara importante, non decidiva ma importante. Quanto ad Alcibiade è un giocatore che conosce bene il mio calcio, un difensore moderno che può fare il centrale o l’esterno basso. Quanto all’Ascoli, conterà come giocheremo noi. Questo gruppo ci aveva dato tutto quello che aveva, lo ritrovo un po’ cambiato, sono motivato ed incazzato. Non ho pensato nulla sulla fase dufensiva, assolutamente a niente, noi proviamo a giocare a calcio, proviamo a giocare le partite, ognuno nel calcio ha la sua visione, titornismo e siamo sempre gli stessi. La squadra va assolutamente rinforzata con giocatori di qualità, daremo il massimo. Marcone ha fatto bene nel periodo in cui ci sono stato io, Pigliacelli ci permette una diversa gestione della palla. Tocca alla Società prendere quei giocatori che ci permettano di fare il salto di qualità. Se potessi prenderei Ciofani o Pettinari, non è possibile. Ho richiesto Reginaldo, spero arrivi. Ho dato direttive su giocatori che ho indicato, abbiamo ricevuto diverse porte in faccia, qualche ni e qualche approvazione, il mercato è aperto. La Società sta facendo il possibile ed anche di più. Qui mi sono sempre sentito a casa, ci metterò tutto me stesso, lavoreremo senza malumori, daremo tutto quello che abbiamo. Jiday e Bergamelli non al meglio, è arrivato Alcibiade, sto conoscendo Gozzi dal punto di vista tecnico e caratteriale. Assenti Bertosa, Ivan che speriamo di riavere lunedi, Polidori che ha accusato qualche problema ma dovrebbe rientrare presto. La Società sta cercando in tutti modi, ci penalizza la classifica, siamo una scommessa. Ledesma non mi farebbe piacere, è un ruolo già coperto. Sono convinto che questa squadra possa giocarsi la salvezza, Guberti l’ho richiesto ma il Siena non lo cede, Florian non viene ceduto dal Foggia, Chiricò pure non parte da dove si trova, non lo cedono. Non possiamo affidarci alle scommesse, ci serve qualità. Le partite vanno giocate, non subite. Piangersi addosso significa  morire quattro mesi prima, voglio essere ottimista, domani la squadra darà tutto”.

Paolo d’Abramo