La Pro, oggi come un pugile piuttosto suonato

La Pro, oggi un pugile piuttosto suonato. La pesante sconfitta con il Foggia ed il finale di uno a quattro sono un pessimo viatico per la settimana che culminerà nel derby al Piola di Novara. La Pro contro il Foggia ha fatto bene per mezz’ora poi si è sciolta per il rigore decretato dal discutibile arbitro Ros che non solo ha sferrato un gancio involontario sotto la cintura con una decisione, quella di punire il contrasto di Konate in area, tradotta in modo personale e soggettivo ma, dopo il gancio ha anche involontariamente calpestato il pugile già a terra con l’opinabile espulsione del centrale difensivo in maglia bianca. L’arbitro di Pro vs Foggia ha pesantemente quanto involontariamente – per deduzione personale sulla base della sua preparazione e del punto di osservazione –  condizionato il risultato, certo è che la Pro non ha fatto granchè per avere ragione del Fato, del cinico destino, l’aggettivo baro lo lascio ai tifosi più arrabbiati, più impulsivi,  se ce ne sono. E non dimentico che su Vajushi ci sarebbe stato un interventino velenoso, punibile con la massima pena del rigore. Nulla vieta di recuperare e vincere le partite anche in inferiorità numerica, abitualmente è però più difficile anche perché è generalmente complesso mantenere calma e lucidità olimpiche, tanto è vero che, nel dubbio, per preservare l’inquieto Vives, il pugile colpito sotto la cintura e calpestato, provando a rialzarsi è inciampato nelle proprie stringhe e – mentre inciampava e ricadeva – ha raccolto un paio di pozze d’umido, ovvero un piccolo errore in fase di disimpegno e una volée da pallavolo in area di rigore. Può capitare, non voglio colpevolizzare nessuno, anzi abbraccio tutti i leoni che s’impegnano sempre allo spasimo, il punto è che non può andare sempre tutto bene e girare per il verso giusto. Il Foggia a Vercelli ha mostrato i suoi limiti in tutti i reparti ma la Pro non solo li ha indicati all’avversario, li ha anche fatti sfilare in passerella per farseli acchiappare dalle signore sedute in prima fila, rappresentate dai quasi increduli attaccanti e giocatori in maglia rossonera, festanti per questi graziosi cadeau. Una Rosa malassortita e di profilo basso può anche provare a cantare, non dico già come un cigno adulto ma almeno come un brutto anatroccolo , destinato a trasformarsi un giorno  in un esemplare aggraziato, prima che sia davvero troppo tardi. A Novara la Pro potrebbe fare risultato, dopo due sconfitte consecutive potrebbe verificarsi un moto d’orgoglio, un lampo di vita prima della fine. Alla lunga però, pensare di raggranellare un’altra dozzina di punti entro la fine di dicembre sembrerebbe una fatica più impossibile che improba. Ma veramente c’è qualcuno capace di pensare agli esclusi dal campo di domenica come potenziali salvatori della Pro? Se ci fosse qualcuno, sarei contento per il suo ottimismo. Anche perché, a guardare tra alcuni dei subentrati, mi chiedo se qualche altra squadra di B si permetterebbe il privilegio di schierarli, oggi, tra i titolari di qualsiasi undici, o tra i panchinari, eventualmente. Settimana di silenzio stampa alla casa bianca, settimana di laica Passione, pur se tra poco entreremo in Avvento. Per Novara l’undici é quasi bell’e fatto. Con magari Vives a fare il centrale difensivo e lo spostamento di Castiglia in mezzo, il recupero flash di Bergamelli, la forma ritrovata di Raicevic. Dubito che al Piola vedremo giocare nei 90 più recupero un undici molto diverso da Marcone, Berra o Ghiglione, Legati Grossi, Mammarella, Germano Castiglia Rocca, Firenze Raicevic, Vajushi. Ci siete cascati eh? Vabbè, mettete Vives al posto di Grossi. Oppure Berra centrale o infine il recuperato Bergamelli con Vives a centrocampo. Il Novara è più forte della Pro, è migliore, come qualità tecnica e punti in classifica.  Salvarsi sarà difficile così come per Grassadonia conservare il posto seduto in panca, lui che seduto durante la partita ci sta poco. Curiosi di vedere come andrà a finire, questo nostro cielo, non lo vorremmo vedere sabato pomeriggio azzurro come le maglie del Novara ma bianco bianchissimo di gioia pura e tre punti, un sogno, dicono che aiutino a vivere, meglio quando si realizzano. Dobbiamo, da qui alla fine di dicembre, fare dai 12 ai 13 punti, con meno di 12 punti da aggiungere agli attuali, sei già orizzontale e freddo. Poi, sfoltire la chioma della pianta di Rosa e far arrivare a Vercelli tre uomini pronti, sani e capaci, non sarà una spesa da poco. Per intanto, proviamoci a sferrare, nel prossimo fine settimana, un colpo da K.O. Come sotto, il video.

Paolo d’Abramo