Dead Man Walking

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La sconfitta della Pro a Palermo –  ove la squadra locale ha ribaltato lo svantaggio iniziale per poi chiudere in 10 causa l’espulsione del suo uomo partita Nestorovski, valore di una decina di milioni di euro, due goal ieri sera e tanto effetto trascinamento – ebbene proprio questa sconfitta ricalca, nell’insieme, alcune gare precedenti, siamo alla sesta e, ultimamente, abbiamo visto la Pro far dei bei primi tempi per poi calare. Molti Innamorati sottolineano gli errori individuali, le sbavature dei singoli e la devastante carenza in zona goal rispetto al gioco creato. La causa della sterilità offensiva sta in parte nell’assenza dei tre uomini presenti l’anno scorso, compresi quelli che avevano segnato poco ma che si sbattevano di qua e di là in un lavoro prezioso per uno schema più sparagnino ma efficace e, per la restante parte – lasciando perdere la sfortuna ed altre amenità – nel fatto che i sostituti 1) non sono ancora in forma 2) non sono mai stati dei veri e propri goleador 3) non sono serviti a dovere dai compagni degli altri reparti. Aspettiamo, e il paragone è affettuosamente sportivamente infattamente cinematografico,  la condanna definitiva, la resurrezione, l’appello del secondino o di Eupalla, come mi ricordavano ieri sera il mio amico Fabrizio e il Sig. Gabola su un Social assai frequentato, entrambi con riferimenti televisivi o cinematografici, diversi ma simili, se ho ben interpretato il loro pensiero, chissà.  Insomma, Gianluca Grassadonia, ad avviso del sig. Gabola, può apparire come dead man walking, ad opinione invece di Fabrizio, che cita the walking dead, il concetto è riferito alla serie televisiva del video sottostante, con gli zombie, quelle robe tra la fantascienza trash e il cattivo gusto, ma lui, Fabrizio, vuol significare con questo paragone che la Pro è già morta anche se non se ne accorge, allegria.  Intanto Grassadonia prova a risollevare la condizione sabato contro il Cesena, messo quasi come noi ed in procinto di sostituire – pare –  Camplone con Castori. Certo, al di là della ritrosia al cambio di guida tecnica, vuoi per ragioni economiche vuoi perché di sicuro i giocatori gli si sono affezionati, vuoi per la fideistica convizione parzialmente avvalorata dai fatti che questa squadra, cioè la Pro, è  in crescita, anche Grassadonia è in discussione e sabato per lui sarà l’ultima chiamata, qualcuno lo sostiene già da qualche turno. Dead man walking, insomma. Il mio amico Fabrizio sostiene che cambiar Grassadonia sarebbe una sciocchezza perché questa Rosa è di una scarsezza disarmante e lui , Grassadonia, la fa già rendere al 150% , difficile trovare un altro che la faccia rendere al 200, per cento. Potrebbe anche essere una questione di condizione fisica, gliel’ho chiesto domenica, al mister, e quando la Pro sarà al top, spero prima di quanto immaginiate, incominceremo a correre in classifica e con costanza sul campo. Allora, forse sarebbe stato preferibile impostare una preparazione più leggera per correr subito fortissimo, anche perché adesso rischi che i frutti del tuo lavoro estivo , per quelli che c’erano ovvero i giocatori che han fatto la preparazione, li goda qualche altro, mister. Devi correre per novanta minuti, anche 92 o 93 , avere per tutto il tempo una concentrazione massima, e metter a segno le occasioni che ti capitano,  evitare distrazioni difensive che ti costano quasi sempre care, altrimenti rimani nella condizione di dead man walking e prima o poi, più probabile prima, non ci sei più. Nel senso che altrimenti sei fregato, nel senso che a gennaio potresti essere già retrocesso, con il bilancio sano ma retrocesso. Sotto c’è anche Springsteen.

Paolo d’Abramo