Spazi e Volumi per questa intensa Pro

Lunedì di Pasquetta il Vicenza a Vicenza

Spazi e volumi. La Pro supera per uno a zero la Virtus Entella al termine di una gara intensa, tattica, giocata sul filo degli equilibri concessi dal caldo, dal rilievo della posta in palio, dal valore delle due compagini oggi non così distanti per forza tecnica e qualità ma solo per la classifica. Premesso che anche Allegri si lamenta del clima di negatività che circonda la Juve anche quando vince o pareggia pur non giocando bene e premesso che il valore della Pro è assai inferiore a quello della Juve, quel che conta è un fatto: siamo quasi salvi, e tanto basta, credo. Non si deve mollare l’osso della salvezza ad oggi raggiunta ma continuare a lottare, continuare fin dalla prossima a Vicenza, per avere il più presto possibile la certezza di giocare ancora in B, nella prossima Stagione. Difficile vedere oggi in Italia, nei campionati di calcio di tutte le categorie, spettacolo come lo intendono alcuni, compreso chi Vi scrive, quel genere che si vedeva quando il pallone era più pesante, la qualità tecnica era generalmente più alta e c’era chi faceva il catenaccio, pure allora. Oggi la Pro non fa catenaccio, semplicemente interpreta il calcio contemporaneo come fanno tutte le altre squadre e, più o meno, tutti gli altri allenatori in relazione al patrimonio in giocatori che hanno a disposizione, si fa il pane con la farina che si ha a disposizione, il lievito e l’acqua. Bianchi e Vives sono solo le luci più luminose della Pro di oggi, ma tutti – e ripeto tutti – han fatto non solo quadrato ma anche cerchio – quello alla fine dei match generalmente positivi – e son cresciuti in volume, dalle figure piane alle tre dimensioni. Volume d’intensità, compattezza, gioco. Gli equilibri in campo, con le avversarie, sono spesso così sottili e fragili che basta poco per alterarli e mutare l’inerzia del risultato. Per questo ci si scopre tattici fino all’esasperazione. E accorti. Oggi la Pro ha trovato in tutti i reparti esecutori diligenti e capaci, in più tutti sono uguali leader, tutti più o meno, eppoi c’è qualcuno più leader degli altri, come scriveva Orwell. Certo, i leader devono avere caratteristiche tecniche e mentali, la fiducia di chi li gestisce settimanalmente in campo, e così è. La Pro di oggi non è più debole di nessuna delle altre presenti in serie B. Quando lo era l’ho scritto, anche perchè non è stata sempre una bella Pro, oltre che più debole. Ma, attenzione. La Pro è cresciuta non solo per l’arrivo di Bianchi e Vives, giocatori che hanno comunque dato un apporto di umanità ed empatia con il mister, gli altri della Rosa e gli Innamorati, di assoluto rilievo. È cresciuta in consapevolezza, fiducia e forza mentale. In questo processo i risultati rivestono un ruolo fondamentale. La fiducia acquisita crea altra fiducia, quella che non avevamo, osservatori e protagonisti, fino a tre mesi fa, più o meno. Per Vicenza, lunedì di Pasquetta, mancherà Emmanuello e ritornerà Palazzi, è ancora presto per ipotizzare formazione ed eventuali sorprese in una partita che si preannuncia ancora una volta decisiva, vietato perdere, se si vince è meglio, contro la squadra ove milita il nostro Ebagua e non solo, compagine invischiatissima  nella lotta per evitare la retrocessione, Rosa allenata dall’esperto Bisoli.  Oggi la Pro costruita dal Presidente e da Massimo Varini, integrata a gennaio, è una bella realtà che dovrà essere conservata e non smantellata a fine Stagione. Ma, in questo e per questo, si dovrà attendere. Abbiamo diversi prestiti e l’incognita dei denari della Lega che dovranno probabilmente essere indirizzati a infrastrutture e Settore Giovanile, non già al Mercato ed alle esigenze del Bilancio. La Società in questi anni ha operato sempre per il meglio, in questa fase si riaccende e si riavvicina ancor di più il seguito di Innamorati e non a prescindere, basta vincere, forse. Qualche volta gli spazi ed i volumi in campo sembrano un poco stropicciati e non lineari, quasi perfetti eppure tutti diversi, come un folded paper di Sol LeWitt. Va bene così, vincere ed entusiasmare, lottare fino all’ultimo sempre, è quel che vogliono gli Innamorati, la percezione e non solo la realtà, ora è questa.

Paolo d’Abramo