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Chiamarsi bomber, tra amici. Mercato, è il turno di Di Noia,

http://www.transfermarkt.it/giovanni-di-noia/profil/spieler/163264

forse anche di Defendi e Valiani,

http://www.transfermarkt.it/marino-defendi/profil/spieler/38589

http://www.transfermarkt.it/francesco-valiani/profil/spieler/41989

tutti e tre in uscita dal Bari, tre centrocampisti. Ne basterebbe uno. Il primo era stato valorizzato dal Pontedera, quindi –  per la statistica –  potrebbe avere qualche chance in più di vestire la maglia bianca, così per simpatia e proprietà transitiva. E’ caccia al centrocampista di qualità ed alla punta di qualità, entrambi con caratteristiche ben precise, la qualità, appunto. Anche se Defendi potrebbe fare al caso nostro ancor più di Di Noia, più esperienza ed altrettanta qualità. Gli Innamorati scalpitano, che colpa ne hanno? Quella di Amare, tutto il resto è noia, anzi Di Noia, giovane centrocampista –  classe 1994 – dinamico, incisivo, una promessa che lastrica le strade dei sogni Bianchi, un’intenzione che è insieme sondaggio e studio di fattibilità. ML, Moreno Longo come Miracolo Laico, in attesa di due pedine per dare scacco agli avversari, due cavalli di razza o due pedoni che arrivano in fondo e trasformano la Pro in Regina ? Regina di cuori, di mercato, per ora regina di mercato delle vendite mentre gli acquisti sono meravigliose promesse ed intenzioni per la B, serie cadetta che resta una brutta bestia, come diceva Dom Claudio I . Drappello di giovani api che aspirano tutte al ruolo di laboriose operaie nel bianco alveare e fuchi destinati ad una vita lunga fatta di contrasti e goal, Altobelli, La Mantia e Talenti vari con la concreta speranza di trasformarsi in Figurine da collezione e famose, sull’album Panini . Tra 7 giorni, il 7 agosto, arriverà la Reggiana che ha superato la Feralpisalò nel primo turno di Coppa Italia, primo goal su rigore dell’ex Ettore Marchi, non segnerà al Robbiano Piola ma, se segnerà, allora esulterà? Esulterà forse si forse no insieme ai tifosi della Reggiana che di certo arriveranno a Vercelli o abitano già qui da tanti anni perché lavorano in Piemonte e regioni limitrofe. Un conto è il cuore ed un altro (è) la professione, professione Bomber, come ci si chiama tra amici e non solo per la stazza, anche per la qualità, anche senza apparenti meriti sportivi, tranne quello di salvare la Pro per tre o  trent’anni in serie Cadetta, campagne acquisti e cessioni mirate, la mira alla qualità e quella al Bilancio, sano nelle famiglie perbene, vogliamocene, di bene.

http://www.chiamarsibomber.com/?refresh_ce-cp

Vedremo qualcuno di nuovo in campo per la gara di Coppa Italia, il 7 agosto alle 20.30 ? Probabilmente no, sicuramente no. Gattuso lascia Pisa perché non vede il progetto, qui il progetto è un apostrofo bianco tra le parole Pro e Vercelli, un apostrofo disegnato con il sudore d’un mercato fatto di cessioni, ingaggi e argent che arriva, poi esce, come potrebbe o dovrebbe uscire per rientrare al Toro Moreno Longo, tra 1 o 5 anni, lui che oggi è allenatore della Pro e pensa solo a questo. ML che non può permettersi figuracce, non le farà, soprattutto ora, nell’anno decisivo per spiccare il volo come allenatore, dalla Serie Cadetta alla serie A o piombare –  Eupalla non voglia –  a terra come uccellino dal nido e preda di feroci pantegane mentali come le zanzare di Sollier ( cfr. Calci, Sputi e Colpi di testa),  sul verde brillante sintetico con fibra di cocco e sughero, drenato dell’acqua dei temporali estivi. ML ha parlato chiaro, ML ha un biennale con la Pro ma deve essere messo nelle condizioni di lavorare al meglio. E lo sarà. Il 7 agosto è il primo dei salti ad ostacoli, la Pro in scioltezza, senza doversi scusare per la preparazione pesante e gli avversari di rango, in scioltezza come Henry Rono, Moses Kiptanui o Francesco Panetta nei 3000 siepi della mia lunga gioventù. Aspettando Di Noia o Giorico, en attendant Ardemagni o Granoche, il denaro in amore non conta, tra persone perbene, anche nel lavoro,  valgono i buoni sentimenti. Bud ed Henry steeplechase nei video. Poi, Regina di Cuori.

Paolo d’Abramo