Amore e coltelli

Totoallenatore

La coperta di Linus, da Schulz

Amore e coltelli. The show must go on, lo spettacolo deve continuare e quando ancora qualcuno balla sul tavolo verde –  inteso come colore dell’erba, neh – dei campionati non ancora conclusi ed altri festeggiano sulle rive gauche del Po e del Sesia, l’Umile si dedica a quel che sarà, o potrebbe essere. “Amore è il fatto che tu sia per me il coltello con cui frugo dentro me stesso”,  scrive Kafka a Milena e il nostro Amore per la Pro ci porta a frugare, frugare sempre, una continua ricerca, nel passato e nelle memorie, nel presente e nel futuro, dentro noi e pure fuori. Ancora troppo presto per definire la formazione, il coltello, partiamo dal manico, l’allenatore. La rosa dei possibili mister si sfoglia come i petali di una margherita, in ordine sparso ci sono Foscarini, il clamoroso ritorno, MorenoLongo –  tutto attaccato – ecco  la terna da cui uscirà probabilmente il vincitore, mentre ad oggi più staccati sono Sannino Bisoli e Pea, come nelle migliori tradizioni delle elezioni americane che si terranno l’8 novembre  (e noi saremo nel pieno del girone d’andata, chissà dove, in classifica) , si parte in tanti a concorrere, si arriva in due e poi uno vince. Qui si gioca un poco al contrario, nel senso che per farti eleggere alla Casa Bianca di Washington devi fare una gran raccolta di soldi, devi metterne –  di tuo – una certa cifra e poi devi convincere gli americani che sarai il migliore. L’ultima parola sarà sempre la tua dopo che ti sarai consultato con il tuo staff. Ecco, appunto. Qui – nel senso di  Casa Bianca perché Casa della Procasa astratta  dal momento che la sede è stata abbattuta ed il Museo dello Sport chissàchilosà –  il valente staff di collaboratori tecnici lo si trova già prêt-àporter, pronto da indossare, molto bene. Escludiamo quindi Sannino, Bisoli e Pea, che credo abbiano collaboratori di cui non si priverebbero come Linus della sua coperta. E’ il tempo delle schede di presentazione, delle credenziali per gli ambasciatori del bel calcio, e nelle more dell’attesa le faremo, le schede dei mister che potrebbero essere. Soprattutto perché non amiamo i pagelloni di fine campionato, danno la stura a divergenze ed odi profondi tra i tifosi ( e tra i tifosi e i giornalisti), pagelloni che nel tempo si trasformano in faide secolari. Passiamo quindi, senza temere di essere indelicati, al totoallenatori. L’Umile vorrebbe che Dom Claudio I fosse allenatore a vita della Pro, ma le probabilità sono al momento ridotte, the show must go on, e i tifosi chiedono, scrivono, Chi prenderà, eventualmente e possibilmente, infattamente, il posto di Dom Claudio I? Lo stesso Dom Claudio I? Probabilmente no. Salgono salgono le quotazioni di MorenoLongo, le scelte antiche, l’affetto e gli affetti, il progetto –  soprattutto il progetto –   son cose che potrebbero portarlo a Vercelli –  e da lui partiamo, fresco vincitore ai rigori con il suo Toro sulla Fiorentina, vittoria che apre le porte alla finale ad 8 del Campionato Primavera TIM – Trofeo “Giacinto Facchetti” 2015-2016, conclusione prevista intorno al 4 giugno. Quindi, potrebbe essere che fino ad allora non si avranno notizie certe. MorenoLongo, quindi. Si parlava di lui, di MorenoLongo, come d’un possibile sostituto di Giampiero Ventura, due grandi salti, Longo alla prima squadra e Ventura destinato alla Nazionale del dopo Conte. Arriverà Mihajlovic a sognare il Filadelfia granata, Sinisa, un allenatore da Toro. Moreno Longo, nato il giorno di San Valentino del 1976. Ha giocato con Torino, Lucchese, Chievo, per un breve frammento a Cagliari (dove ha avuto proprio Ventura come allenatore), Teramo, Pro ed Alessandria. Allenatore ai giovanissimi regionali del  Filadelfia Paradiso, giovanissimi nazionali del Canavese, Allievi Nazionali del Torino ed infine Primavera Toro. Ora è pronto per il grande salto.  E’ stato accostato per la prossima Stagione all’Alessandria, al Cittadella ma è il nome più probabile per la panchina della Pro. Longo ha conseguito nel settembre del 2014 il Master Uefa Pro a Coverciano, il patentino di Prima Categoria, il titolo per allenare anche nel campionato intergalattico, con una Tesi  sugli aspetti psicologici, comunicativi, relazionali e sartoriali (toronext.it) della figura dell’allenatore, 106/110 il voto finale. Moreno avrebbe ancora un anno di contratto sulla panca della Primavera granata ma la Società lo libererebbe, al suo posto nella Primavera Granata si parla di Marco Sesia, propugnatore del 4-3-3, trainer bianco della Pro nella stagione 2009/2010. Longo tende al giocare con il 4-4-2, ma sa ben adattare le situazioni tattiche alle caratteristiche dei giocatori. E’giovane, è bravo, Moreno Longo,  e se arriverà, siamo certi  (plurale maiestatis e plurale collettivo per tutti gli Innamorati favorevoli al cambio) saprà mantenere di certo totale autonomia ed indipendenza di giudizio e decisione per dimostrare le sue brillanti capacità anche nel grande salto dai giovani ad una Prima squadra della serie cadetta.

Paolo d’Abramo