L’importanza di chiamarsi Claudio

Martedì sera Ternana vs Pro Vercelli

Dom Claudio I, foto d'archivio dell'amico Giorgio Caligaris

L’importanza di chiamarsi Claudio o di essere Franco, o franco. Il pari di ieri con la Salernitana permette alla Pro di procedere nella striscia positiva di partite, siamo a cinque, attendere con fiducia la penalizzazione della Virtus Lanciano, guardare con ottimismo alla prossima gara infrasettimanale di martedì sera al Liberati di Terni contro le Fere guidate da Breda, reduci da una sconfitta a Vicenza per due a uno che non cambia granché, se davvero la quota salvezza fosse , ora ed anche poi, più vicina ai 46 che ai 50 punti. In questo senso ai rossoverdi mancherebbero solo un paio di facili punticini in sei partite residue. La Ternana che ha perso al Menti è stata così schierata, con il 4-2-3-1: Mazzoni, Zanon, Janse, Meccariello, Gonzalez, Valjent, Signorelli (65′ Vitale), Gondo (51′ Avenatti), Falletti, Furlan, Ceravolo (72′ Grossi). A disposizione Sala, Zampa, Dugandzic, Palumbo, Santacroce, Belloni. Ammoniti nel corso della gara con il Vicenza Gonzalez, Gondo e Janse. Va bene, anzi potrebbe andar bene un punto ad entrambe ma non sono così convinto che finirà in un pareggio. Tanti scontri diretti da qui alla fine, ancora qualche sussulto per noi. La gara di martedì sera costringerà i due allenatori a qualche modesto ricambio che in inglese si direbbe turn over ma la Pro non può scegliere in abbondanza tra le riserve ed i ruoli che difficilmente potrebbero essere coperti con altrettanta maestria rispetto ai titolari. Da una lato, l’Umile sarebbe curioso di vedere in campo sia Avenatti sia Marchi, per capire se, il sogno o l’ipotesi  concreta di gennaio relativa ad un scambio-prestito tra le due compagini avrebbe potuto portare a qualche frutto in più per noi e per le Fere, anche soltanto par il cambiamento d’aria, tra la Pianura Padana versus il territorio compreso tra la Valnerina Ternana e le Terre Arnolfe. In realtà mi attenderei un SuperJack dal primo minuto ma mi fido in ogni caso di Claudio Foscarini che non può disporre d’un clone di Budel e quindi dovrà decidere se impiegarlo dietro o in mezzo, con parsimonia ché di km contro la Salernitana ne ha fatti tanti, e non solo lui, anche Scavone, per esempio. Aggiungerei anche un Castiglia che potrebbe anche allenarsi o stare riposo oggi e domani ma di certo non è in condizioni fisiche perfette e forse sarebbe meglio averlo un poco più tonico contro i lupi irpini. Ternana e poi Avellino al Robbiano Piola, c’è chi dice che basterebbero 3 punti, ovvero una sempre brutta sconfitta e una vittoria, chi addirittura due, chi ne vorrebbe 4. L’anno scorso venimmo presi a pallate eppur vincemmo, quest’anno la situazione è leggermente diversa ma non per questo più cupa. Per questo confido in Dom Claudio I, nelle sue decisioni, nonostante lui sia (quasi) sempre in disaccordo con quanto scrivo eppure resta per me e sempre un gran piacere parlargli, non per masochismo ma per la pacatezza dei modi, la chiarezza e la sapienza, cui fa da contraltare la grinta nell’area tecnica delle panchine. 4-4-2, 4-3-3 o 3-5-2, casomai avessimo ancora 3 o 4 centrocampisti abili, arruolabili ed adatti ad affrontare una difficile partita di serie B, come tutte peraltro.  A 3  –  centrocampisti – ci arriviamo, a 4 abbiamo forse qualche incomodo. Confido, confido, confido nella libertà di giudizio di Claudio Foscarini e nelle sue strategie. Ancora 7 punti e siamo salvi, forse ne basteranno 6, uno a partita ma a noi, come noto, piace stare in sospeso fino all’ultimo e giocarcela. Due video, il primo è lungo e caricato, sul gustoso secondo dovrete fare copia/incolla dell’indirizzo.

Paolo d’Abramo