Applausi e sabato arriva il Brescia

Situazione complessa ma la Pro si può ancora salvare

Rispolvero quella bella immagine

Applausi e sabato arriva il Brescia. Applausi di sostegno e incitamento s’intende, ovvio. Riesce sempre più difficile giustificare le prestazioni e – soprattutto – i risultati della Pro anche ieri sconfitta, questa volta a Latina. E’ la quinta di seguito. Non c’erano riusciti, prima di Foscarini, almeno 3 allenatori. E Foscarini ha solo una piccola parte di responsabilità, perché se l’Umile non gliene attribuisce neppure una fettina, arrivano i critici di Dom Claudio I e bla bla bla. Poi, in ordine sparso sopraggiungono di corsa i critici dei giocatori che non sono da Pro, dei quadri tecnici e dei preparatori in generale, dei quadri dirigenziali, della città che risponde poco ovvero di Vercelli che non è da B, degli allenamenti a porte chiuse (ricordate che uccide più il silenzio di mille parole e questo percorso verso l’indifferenza nei confronti della Pro potrebbe non essere ancora ultimato ma accelerato,nduc). E non finisce qui, ci sono ancora i critici degli arbitri perché secondo alcuni la Pro in B non piace, i critici dell’assenza del vin brulè nel bar interno al Robbiano Piola, i critici del pubblico e dei tifosi che criticano e non capiscono, degli scettici che criticano quando si perde invece di battere a ritmo le mani dall’inizio di qualsiasi partita della Pro – anzi no, di battere ritmicamente le mani sempre – come in un’esibizione di pattinaggio su ghiaccio nell’U.R.S.S. degli anni ’70. Applausi, applausi, per la mia bella Pro che non c’è più. Simpatia, qualità, cortesia, ampio parcheggio. Insomma, per farla breve, la responsabilità dell’attuale situazione è da addebitare qualche volta all’arbitro, in altri casi alla sfortuna, spesso – anzi quasi sempre – alla forza degli avversari che sono generalmente più ricchi di noi – o se non lo sono, ad opinione di alcuni, traducono con allegria la parsimonia finanziaria – e costruiscono comunque squadre con cifre importanti, davvero importanti. Siamo poveri, forse anche brutti, siamo brutti perché siamo poveri, aggiungerebbero i più cattivi. Non vorrete vero, cari lettori, che si commenti la gara di ieri a Latina ? Non vorrete che si commentino gli errori in fase di conclusione –  ma anche a centrocampo e in difesa –  e la rete omicida di Acosty, accostato alla Pro nella sessione estiva del mercato? Qualcuno potrebbe aver visto miglioramenti di gioco, spiragli di luce, un effetto positivo nei cambiamenti operati in formazione da Foscarini, delle note positive dai due nuovi arrivati. Sono contento per chi vede tutto. Purtroppo per me, non ho visto nulla di tutto questo. E attendo la fine del mercato, la prossima partita casalinga con il Brescia, per battere a ritmo le mani aperte e ben distese per tutta la partita, anzi non il plauso e il ringraziamento è fin da subito, anzi retroattivo. Per tutti i giocatori che, pur con alcuni lievi limiti tecnici, danno l’anima per la maglia e ricambiano la nostra riconoscenza, per tutti i protagonisti di questa bella cavalcata – qualche volta su percorsi accidentati, che è la serie B. Per noi che a Vercelli non abbiamo mai visto se non in Tv o in un’altra città il calcio che conta, questo che stiamo vivendo è già il Sogno della serie B, coltiviamolo in silenzio.
Paolo d’Abramo