Non sparate sul pianista

Autopsia di una sconfitta

dall'opera di Franco Trabucco

Non sparate sul pianista. La sconfitta di iersera a Brescia per 2 a 0 contro le Rondinelle di Boscagliae mi ricordo quando abbiamo giocato contro la Rondinella Marzocco che adesso sta in Seconda Categoria ma eravamo nel Limbo della C2 25 anni abbondanti fa l’Umile c’era già, non vedevamo ancora la luce – bene anzi male la sconfitta, ha di certo cause, quanto ai rimedi per evitare di incocciare in altri muri e schiantarsi a morire senza punti al termine dei 90’ , s’ipotizzano diverse diagnosi da parte di mille o tremila Ippocrati in camice Bianco con lo stemma della Pro. Le cause sono diverse, posso iniziare ad elencarle, ben consapevole che ne salterò qualcuna, omissione colposa e involontaria. Eccessivo ricambio di giocatori, disattenzioni difensive e di centrocampo, mancata cinicità nel raccogliere il pari quando si poteva fare, come un paio di occasioni capitate sui piedi di Beretta ed un’altra in cui Jack è stato assistman per Sprocati ma Mattia ha preso il palo, il palo è un tiro sbagliato eppure qualche volta la palla poi entra in rete ed invece la palla in questo caso non è entrata. A gara quasi compromessa è arrivata anche la girata di Coly che ha preso la schiena o altre parti nobili di Marchi e così, nulla di fatto. La Pro schierata da Cristiano avrebbe dovuto fare filtro e gioco, con una difesa che presentava alcune novità, la ricomparsa d’un Umbertino non ancora al meglio – mai affrettare i tempi di recupero – e Filippini che, a parte qualche sbandata di gioventù non ha fatto malissimo, epperò il termine di paragone è l’Inossidabile, chiunque avrebbe la peggio, non potete gettare gli stracci su Filippini. In mezzo alla difesa i centrali e nonostante una discreta prova di Bani, in crescita dall’inizio di Stagione, con Momo qualcosa da registrare nei sincronismi c’era, non si poteva fare in corso d’opera, di partita. Il 4-2-3-1, con Castiglia & Ardizzone in mezzo, ha funzionato a corrente alternata, vista la stanchezza del bravissimo Luca e l’impossibilità per Francesco di trasformarsi, raddoppiarsi, soffrire e portare la croce senza mai inciampare e senza neppure il soccorso di un Cireneo in una battaglia che già s’era messa male, fin da subito per un’infilata difensiva come la lama del salgariano Kriss nel burro di noccioline fuorifrigo

https://it.wikipedia.org/wiki/Kriss

e ieri di Sandokan in maglia bianca ne ho visti pochi. Anche perché, paradossalmente e per discreti tratti di gara, la squadra era abbastanza “lunga”, vuoi per recuperare lo svantaggio vuoi per attitudini dei giocatori in campo. Vi prego non sparate sul pianista e neppure sui pianisti, sull’interprete dalla panca e su quelli che mettono in atto lo spartito previsto, non sparate sugli interpreti Di Roberto, Mustacchio a visuale limitata, Sprocati che ha fatto il suo, non sparate sul mister prestinè che fa il pane con la farina ed il lievito che ha a disposizione, un lievito che non può però essere esausto alla quarta di campionato, al limite non è ancora al meglio della performance. Per sabato contro il Crotone, mi auguro il rientro di qualche lungodegente non al massimo della forma ma importante nell’economia del gioco leonino e soprattutto un piglio diverso, quello sì. Perché si può perdere ma non si deve mai smarrire sul campo., sintetico in erba o metàemetà, la compattezza di squadra e occorre ritrovare la concretezza smarrita con quel zinzinello di fortuna che ci aveva aiutato contro il Latina e forse contro la Virtus Lanciano. Insomma, Leoni sursum corda ! in alto i cuori e non ci sarebbe neppure il caso che Ve lo ricordassi, dovreste già pensarlo da questa notte. Quattro giorni per recuperare lucidità, energia, tempra e voglia di morire sul campo ma solo dopo aver conquistato i tre punti, non come disertori o traditori in fuga e colpiti alle spalle, la Fiducia degli Innamorati resta immutata. Ah, e non sparate neppure sull’Umile che è pianista dai tasti del computer, qualche volta suona una nota sbagliata ed oggi suona, soprattutto,  una nota di ringraziamento corale per tutti gli Amici che gli ha fatto gli auguri di Compleanno. Il tempo passa, la Passione che è Vita, non muta.

Paolo d’Abramo