Salvezza diretta e tiri da fuori per ora li vediamo con il binocolo
sabato pomeriggio tutti al Robbiano Piola
La salvezza diretta e i tiri da fuori sono visibili – al momento – solo con il binocolo, mentre i contrasti (abbondantemente) fuori area restano forse oltre le sportive possibilità – su erba asciutta e bagnata – d’un giocatore che ci aveva illuso per una manciata di minuti e poi è ripiombato nella sua dimensione astratta, quella che lo aveva relegato, dopo la felice consacrazione ad Empoli tra il 2008 ed il 2011, a ruoli piuttosto marginali ed in una zona di gioco, la sua, che è, in genere, un quadrato di pochi metri dietro al centrocampo, salvo nel caso di palle inattive o corner. Ah, sto scrivendo dell’impalpabile Musacci e resto prontissimo a cambiare opinione, casomai. Per il resto la sconfitta di Pescara – uno a zero – è figlia di tanti genitori, le numerose e gravi assenze dei Leoni, la forza di una squadra, quella di Baroni, che sta saldamente nei play off, l’incapacità da parte nostra di arrivare ad un tiro propriamente detto se non al 38′ del secondo tempo, prima reale conclusione verso la porta difesa da Fiorillo, la mancanza d’un binocolo per i tiri da lunga distanza – non mi scrivete o parlate del rimbalzo, dell’erba bagnata, al limite, anzi ben oltre il limite d’un mancato contrasto su Caprari che stava per tirare – e, buon peso, un rigorino non assegnato per Luppi scaraventato via insieme al pallone, ma aggiungerei anche le improvvide decisioni di gennaio quando stavamo bene e sognavamo – no!, sognavo e scrivevo di play off – con una squadra che di riffa o di raffa aveva raccolto 30 punti ed era lì, bella polposa e pronta per essere inopinatamente smembrata (per fare cassa? per essere rinforzata?) di uomini spogliatoio o gregari utili ad essere sostituiti da fuori rosa che stanno talora in tribuna anche a Vercelli. Nonostante tutto ci credo ancora alla salvezza diretta nonostante ora si stia soffrendo in campo naturale o sintetico ed i più sconfortati e meno fiduciosi tra gli Innamorati (giammai io, perlacarità!, anzi ci discuto pure) paragonino l’attuale Pro ad una via di mezzo tra l’Armata Brancaleone
e la compagnia del Soldato di Ventura ( oh, Ettore, quanto ci manchi!, mi dicono questi miscredenti, ed in questo caso, ma solo in questo, un poco sono d’accordo anch’io).
Sabato pomeriggio arriva il Crotone di mister Drago, non il Real Madrid (ma potremmo farlo diventare tale), un Crotone dove guardaumpò, potrebbe giocare l’inutile Matute o forse no, perché ha già giocato ieri. Nella Pro credo proprio rientreranno Scaglia, Coly, Ronaldo, Scavone e Beretta o, in alternativa, Luppi che da esterno proprio non mi piace. C’è ancora tempo per scrivere del Crotone, dell’arbitro che verrà ma soprattutto del fatto che sabato pomeriggio si deve riempire il Robbiano Piola perché ora o mai più, la salvezza passa dai tre punti conquistati con il Crotone. E io ci credo.
Paolo d’Abramo