Sbirciando la lista della spesa, cuore e animelle senza favori

Umile opinione in vista delle bombe di mercato. Meduri e Siega.

Gli amici sono come i figli, pezzi di cuore, con la differenza che i figli – mi dicono alcuni conoscenti – il frammento di cuore te lo chiedono quando ne hanno bisogno (praticamente sempre) e gli amici talora se lo fanno pagare (gli affari sono affari), tipo la Juve che per farti un favore te lo pesa per far il prezzo, alla faccia dell’amicizia e della collaborazione. Infatti, se Coman andrà in B sarà a Bologna che con i soldi americani si può permettere d’investire una cifra non molto distante da quella richiesta a noi, a suo tempo, in estate – casomai avesse provocato interesse l’uomo, il giocatore – per il prestito di Pasquato, evvai. Poi, magari,  capiterà altro, vale a dire che Kingsley resterà in A, al Cagliari all’Atalanta o alla stessa Juve però diciamo che i favori conviene, quando si può e se si deve, farseli da soli, me lo suggerisce il mio amico Marco per una volta e un po’ di tempo a Donec’k, dove giocava lo Šachtar di Mircea Lucescu che ora s’allena  a Kiev ed incontra le avversarie a Leopoli. Proprio Marco m’informa dell’interessamento, della presenza sul taccuino ovvero sulla lista dei potenziali arrivi alla Corte Bianca di Fabio Meduri e Nicholas Siega, due giovini invero interessanti. Meduri, classe 1991 da Melito Porto Salvo, scuola Atalanta, centrocampista di piede destro e gentile, morbido, lunga trafila in Prima Divisione, 13 presenze e 993 minuti giocati nel Lumezzane quest’anno. Nicholas Siega, anch’egli classe 1991 da Novara – nessuno è perfetto – ala sinistra di grande prospettiva e già discreto presente. Siega pure lui della scuola “La Bella che corre” ovvero l’orobica Atalanta, passa per i porti di Vigevano, Casale, Busto Arsizio e Reggio Emilia, dove ora ha posizionato temporaneamente l’ancora, 18 partite 1502 minuti giocati, 3 reti e 4 assist in questa stagione. Si tratta, in definitiva, di due ipotesi di lavoro insieme ad altre –  mi dice l’amico un tempo nel lontano Est – raccolte sul notes del Direttore che nel giorno dell’Epifania dovrebbe ritoccare l’italico suolo e tessere le trame e l’ordito migliori. Se sono rose fioriranno anche se a gennaio in realtà si sforzano Calicanto e Hamamelis a  mostrare i loro gioielli di colori e qualità. Ah, dei giovani bianconeri di cui aveva scritto l’Umile Cronista, Federico Mattiello e Romagna pare che il primo l’abbia chiesto l’Avellino alla Juve come contropartita tecnica invece degli incassi della scorsa Coppa Italia (ma la Juve avrebbe risposto “no“), il secondo, Filippo Romagna,  potrebbe restare proprio a casa, cioè a Torino nelle fila dei bianconeri a meno che il possibile –  o improbabile –  approdo juventino di Sneijder non modifichi ulteriormente le scelte tecniche di Marotta e Allegri.

Paolo d’Abramo