Il punto di Paolo d’Abramo 27/ Abbiamo superato il primo Passo e adesso ci tocca l’arrivo in salita ma sono ammesse le spinte

Che a Bolzano si sarebbe trattato d’una bella giornata l’abbiamo capito fin da subito e da numerosi segnali, il sole che illuminava la conca intorno al Druso ma prima ancora l’antipasto a base di stinco e canederli lasciatoci dagli amici, dopo un viaggio di code a strappi, anzi pressochè continue. Ma poca cosa sarebbe stato lo stinco senza la meravigliosa zuppa di birra e cipolle cui ha fatto seguito il formaggio grigliato accompagnato dalla crema di mirtilli e meravigliose salsicce, patate, senape, rafano, conversazione, ombrelloni e piante a ripararci dalla calura. Finale di strudel. Non sarebbero bastate queste delizie se altri eventi, in questo caso inusuali, non avessero fatto vedere davvero il sole sul campo di Bolzano, colmo e corretto se confrontato a certi catini bollenti del Girone (compreso il nostro Robbiano Piola, soprattutto per come sarà sabato prossimo) dove come ti muovi ti fulminano. In altre vite un paio d’interventi nella nostra area, uno per tempo ed uno per arto, avrebbero potuto produrre danni incalcolabili al risultato, alle dichiarazioni del dopo gara ed alla nostra salute più del litro e mezza di birra cruda che abbiamo bevuto, a testa. Ma alla fine quasi tutto è andato per il meglio, nonostante alcune ombre soprattutto nel primo tempo, opacità causate dall’esigenza di tempo per prender le misure agli avversari, nei singoli capi ed in tutta la collezione disposta bene in campo da Rastelli che pure in Sala Stampa ha dato ad intendere di crederci ancora e fa bene, non solo per tenere alte le motivazioni dei suoi. Non ce ne sarebbe bisogno. La Pro nella prima frazione di gioco non ci è piaciuta come la Zuppa, anzi. Baricentro basso ed una fetta di campo, prateria di rincorsa per gli avversari. Poi, le cose si sono aggiustate, con la stessa soddisfazione che una giovane madre d’ una cucciolata di pitbull ha nello sbranare l’incauto che vuol accarezzare i piccoli. Il goal di Ciccio Cosenza ha abbassato la temperatura, l’intorno si è rinfrescato e noi abbiamo sofferto un poco meno. Uno schema preordinato e servito al giusto grado di cottura. L’”Alto”, come lo chiamano i tifosi di Bressanone e Bolzano, gioca un calcio interessante, chiude bene gli spazi in difesa – quasi come la Pro – ma il nutrito gruppo di giovani che compone il gruppo di titolari perde qualche volta le misure e così l’esperto Pederzoli deve rimettere ordine in un insieme che diventa confuso. Il SudTiirol resta pericoloso, sabato per gli altoatesini rientrerà Simone Branca, che darà fantasia e libertà d’azione. Per la Pro ci sarà Manuel Scavone e tutto lo Stadio a tifare per una maglia bianca, anzi Bianca.
Paolo d’Abramo