Il punto di Paolo D’Abramo/5 – E’ la Pro delle fiammate

Tanti piedi buoni ma, a far legna, c’è solo l’incommensurabile Rosso. A centrocampo, forse, in occasione del mercato di gennaio, va rivisto qualcosa. Serve più aggressività. In ogni caso, il ritmo “punti” mantenuto dai bianchi ottenuto sino ad oggi è eccellente

La Pro pareggia con il Vicenza e mantiene inalterato il distacco dietro alla capolista Entella che ha impattato fuori casa con la Pro Patria. Due punti di distacco, avrebbero potuto essere colmati già in questo turno e ci auguriamo di sanare domenica prossima quando i bianchi saranno al Druso di Bolzano. Dietro, si avvicina a quattro punti solo il Savona che ha rifilato tre reti proprio al Südtirol ed affianca la Cremonese a 19. Da rimarcare che – così come era accaduto a mister Corda domenica scorsa – anche il suo secondo Mattu è stato espulso oggi, per proteste. Ritornando alla gara disputata al Robbiano Piola, il risultato è sostanzialmente giusto. Si sono verificate nell’arco della gara importanti opportunità per entrambe le compagini e non sono state siglate più d’un paio di reti per imprecisione degli avanti o bravura dei due estremi. Comprendiamo il lieve disappunto dei tifosi encomiabili eppure pochi per una formazione che è seconda in classifica e si confrontava contro il Vicenza. Per questo non c’è cura immediata e certa, ma resta il fatto che sono pochini e non so davvero quanti siano quelli che lo scorso campionato – anche nelle gare casalinghe – seguivano i bianchi in serie cadetta davanti allo schermo di casa o del bar mentre quest’anno hanno stabilito di non venire allo stadio. Gli appassionati vorrebbero vedere la Pro sempre aggressiva ed arrembante ma il nostro gioco è questo. Un’impostazione fatta di ripartenze ed in cui costruire dalla trequarti con palla in possesso e movimento non è la prerogativa. Davanti ci si affida a scambi rapidi e rasoiate improvvise, provando ad evitare punti di riferimento. Dietro ogni tanto si balla e dopo un filotto d’imbattibilità è da due turni che Russo deve raccogliere la palla in rete, tra Venezia e Vicenza. Questo accade anche per il talento degli avversari ma – per andare in B – si deve registrare ancora qualche ingranaggio. A questo proposito non mi stupirei se nel prossimo mercato di gennaio partissero un paio di giocatori e ne arrivassero altrettanti. Ci sono in rosa elementi senz’alcuna – o con ridottissima – possibilità d’impiego, al di là delle necessarie conferme d’utilità in prospettiva, mentre sembra che non godano d’eccessiva fiducia i potenziali cambi che erano quest’estate annunciati come elementi di qualità elevata. Ed ancora, non mi meraviglierei se partissero piedi dal tocco vellutato, magari per scambi eccellenti o ceduti a qualche spendaccione che compra a prezzo di boutique, casomai ne fosse rimasto qualcuno. La convinzione è che nel calcio contemporaneo conta correre tre volte più degli altri, contrastare cercando d’arrivare sempre primi sulla palla, difendere ringhiosi per impedire il successo avversario e fare goal, il resto è diletto per nostalgici. Ma intanto apprestiamoci a questo tris di gare che ci attendono da qui alla fine del girone d’andata, con un occhio a quel che accadrà sugli altri campi. Nel prossimo turno, noi saremo al gelo di Bolzano e l’Entella affronterà a Chiavari il derby con il Savona, sono assicurate scintille. Anche l’incontro che vedrà opposte Vicenza e Cremonese promette bene, con gli ospiti che nell’ultimo turno sono stati raggiunti, dopo il doppio vantaggio, da una Carrarese rinata dopo la cura Remondina. Le affermazioni sono fatte per essere smentite e così, dopo averne tessuto le lodi domenica scorsa, il Venezia è caduto male a Como, i neroarancioverdi potranno rifarsi a Sant’Elena con il San Marino uscito dai tre schiaffi del Feralpi. Per i Bianchi inizia una settimana da trascorrere con serenità e concentrazione, l’unica assoluta certezza è che saremo dentro i play off anche se tutti coloro a cui stanno a cuore – per varie ragioni- le sorti della Pro preferirebbero chiudere in anticipo la pratica promozione.

 

Paolo D’Abramo